Addio YQK, a qualcuno mancherai…

Vi racconto una storia. Quella di un bravissimo giornalista, venuto a mancare, e di quello che per un po’ lo ha sostituito. Il bravissimo collega si chiamava Giuseppe Massa, ha tenuto la corrispondenza del motomondiale per l’Ansa per oltre 25 anni, informando con i suoi pezzi sul posto tutti i giornali d’Italia grazie alla diffusione dell’agenzia, i suoi pezzi erano firmati da una sigla, insignificante, YQK. Tre lettere assegnate a caso dal sistema dell’Ansa.

Purtroppo, Giuseppe se l’è portato via un tumore maledetto, in pochi mesi, nel 2009 aveva solo 51 anni. Massa era molto conosciuto nell’ambiente e la sua scomparsa improvvisa è stata come un fulmine a ciel sereno. Giuseppe era uno di quelli che si faceva in quattro per seguire le gare. Viaggiare costa molto di più di quanto l’Ansa paghi, quindi c’era da darsi da fare per mettere i conti in ordine, ma l’agenzia è una missione e a ogni campionato, Giuseppe c’era.

L’improvvisa scomparsa di Giuseppe ha portato l’Agenzia a dover cercare un altro YQK. Quando il telefono squillò e mi venne chiesta la disponibilità di seguire il mondiale, beh fui sorpreso e orgoglioso.

Avevo già collaborato con l’Agenzia in passato, mi occupavo di motori e credevo mi ridessero la vecchia sigla di allora che era YUN, ma non fu così. Per una strana coincidenza o mancanza di fantasia, mi ritrovai ad essere YQK e siccome sarei stato in giro per il mondo, l’agenzia mi diede anche una linea cellulare, quella con lo stesso numero usato da Giuseppe fino a pochi mesi prima. Chiaramente ad ogni mia telefonata a colleghi e agli addetti ai lavori, questi saltavano vedendo comparire sui loro telefoni una chiamata da Giuseppe. Ma con il passare del tempo, il nome di Massa nelle rubriche venne cambiato con il mio, anche se so che ancora oggi dopo sei anni, qualcuno non ha aggiornato per affetto nei confronti di Giuseppe.

Essere sui campi di gara da uomo Ansa non è così semplice come si potrebbe credere. L’Agenzia è velocità e puntualità nel riportare le notizie. Precisione, soprattutto. I primi tempi ho fatto anche qualche casino, ma dalla redazione sportiva c’è sempre stato qualcuno che mi ha indirizzato, così non mi sono sentito così “solo al fronte” come avevo immaginato. Poi ci sono i viaggi, lunghi, interminabili, costosi. E oltre alle gare ci sono i test, l’inverno, il mercato, insomma un lavoro che va ben al di là dei giorni contrattualizzati.

Ebbene, con il passare delle stagioni, il mio affetto verso l’Agenzia è cresciuto. Abbiamo fatto cose belle insieme, anche grazie a grandi colleghi con i quali ho collaborato come Andrea Fossati che con me ha seguito in maniera perfetta l’infortunio di Rossi al Mugello nel 2010, in un esempio magistrale di coordinamento diretto e copertura della notizia, che è valso anche i complimenti della redazione e del Direttore Luigi Contu.

Ci sono state poi da raccontare le dolorose morti di Tomizawa a Misano, del piccolo Peter Lenz a Indianapolis e di Marco Simoncelli a Sepang, ma anche i mondiali conquistati da Rossi, Lorenzo e Marquez. Il debutto di Rossi in Ducati e il suo ritorno in sella all’amata M1, insomma un bel pezzo di storia del mondiale è andato a riempire le pagine dei quotidiani italiani, locali e non, dei siti internet.

Come è noto un bel gioco dura… beh per me è durato. Dopo sei anni di lavoro insieme, la crisi ha battuto cassa anche all’Ansa. Non c’è più budget,  una fredda mail mi comunica che “l’Agenzia la ringrazia per questi anni di lavoro”. YQK si ferma ai box.

Non sono qui a commentare la scelta strategica dell’Agenzia di non avere più un giornalista sul posto, nell’anno del probabile  decimo mondiale MotoGP di Rossi, so anzi che sono stati molti i colleghi che sono stati scaricati allo stesso modo dalla sera alla mattina, senza preavviso…

Comunque, non so se a qualcuno mancherà YQK, a me certamente si. Per mille motivi, da quello economico a quello personale, ma anche per quell’unione che c’era stata tra me e Giuseppe Massa, che è andata oltre all’amicizia.

La sigla YQK forse verrà riassegnata in futuro, se la rivedrete nei dispacci, magari non sarà nemmeno sotto un pezzo di sport, chissà. Ma sappiate che quelle tre lettere hanno girato il mondo per molti anni, vivendo esperienze, raccontando campioni, vivendo il mondiale.

Addio YQK.

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Luca Maria Apollonj Ghetti ha detto:

    Grazie Luca per il rispetto del tuo lavoro, per la tua professionalità che oserei chiamare generazionale. Hai seguito e seguirai con onore per molti anni ancora, ne sono certo, le orme di YQK. Ora consentimi di personalizzare un poco il discorso: Conosco tua madre e tuo padre da molti anni: di tuo padre apprezzo la professionalità e la correttezza esemplare. Il loro insegnamento unito a quello di YQK ti porteranno a raggiungere nuovi traguardi.

  2. Mati ha detto:

    Caro Luca conosco la tua bravura e professionalità mi spiace leggere nelle tue poche righe l’amarezza di quanto successo, con gli anni se può esserci di conforto ho provato sulla mia pelle che il prodigarsi per fare un bel lavoro non paga più, inoltre nel business la riconoscenza non esiste,purtroppo ! Un abbraccio sincero! Mati

  3. annalisa di piero ha detto:

    Ciao Luca sono la compagna di Giuseppe
    è molto tempo che volevo risponderti e ringraziarti per quello che hai fatto e che hai scritto. Ti ho conosciuto a quella gara a Magione poco dopo la morte di G per la quale avevi voluto che il figlio venisse a premiare una categoria.
    Paolo Puglisi mio amico mi ha sempre parlato bene di te e di come avessi raccolto l’ eredità di G e per ultimo quello che hai scritto su di lui. Sono commossa ma felice perché in questo mondo così. ..so che una persona di grande valore umano come G non viene dimenticata anzi continua a vivere fra noi , ancora sento la sua energia , ancora arriva il suo amore nei momenti di sconforto
    ancora grazie
    Annalisa

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