La storia ipocrita dei 4 veneti in Trentino

La notizia la conoscete tutti: quattro motociclisti veneti hanno postato un video mentre si ingarellavano in Trentino nella Val Cembra.

Denunciati dai Carabinieri rischiano la sospensione della patente e la confisca dei mezzi utilizzati nel video incriminato che vi metto qui sotto.

Un estratto del video dei 4 in Trentino a gas aperto

Premesso che queste azioni sono sempre deprecabili e che i quattro bikers hanno alzato un po’ troppo l’asticella della spavalderia mettendo in pericolo non solo loro stessi, vorrei concentrarmi sulla valanga di ipocrisia alla quale adesso assistiamo su tutti i media, classici e social.

Dalle testate specializzate alle generaliste c’è una sorta di falso stupore sulle azioni e sul video che sotto accusa, una ipocrisia bella e buona anche perché tutti i colleghi giornalisti (me compreso), quando c’è da provare una moto o una auto, anche in contesti di eventi ufficiali, non si fanno alcuno scrupolo nel distruggere le regole di qualunque codice della strada.

I video che sono su Youtube, poi, nella stragrande maggioranza con action cam on board, sono tutti al di fuori delle velocità consentite, ovunque. Che si tratti di prove, viaggi, presentazioni, si va fort su strada in moto, questa è la verità. Cosa bisognerebbe fare quindi, dopo la notizia dei 4 in Trentino, chiudere la piattaforma ai motociclisti?

Sono certamente stupito dei toni delle testate e dei giornalisti che hanno affrontato il tema, con una notizia data col ditino puntato e la faccia in disapprovazione, mentre i comportamenti effettivi sono quelli opposti.

Altra cosa che rilevo, e forse è questa la notizia una volta tanto, è che i Carabinieri si sono mossi non al momento delle infrazioni stradali, ma al momento della visione del video, postato successivamente alle bravate. Si tratta in gergo di “notizia criminis”, ovvero dell’azione giudiziaria a seguito della pubblicazione di una notizia o di immagini. La notizia nella fattispecie è che su decine di milioni di video su Youtube più o meno dello stesso tono di quello dei 4 veneti perseguiti, si sia deciso di intervenire proprio in questo caso.

Ricordo a tutti quelli che hanno riportato la notizia che, se proprio vogliamo parlare di qualche cosa che non gira nei video, dovremmo andare a rilevare anche le attività di tutti gli youtuber più famosi nostrani che in moto postano di uscite con il contachilometri oscurato, delle prove fatte da giornalisti e tester in Italia e non solo con il ginocchio a terra e con impennate al limite della linea di mezzeria, di prove 0 a 100 fatte sulla provinciale e via così.

Insomma il prurito dell’ipocrisia in questa storia è evidente misto a una corsa al clic sulle pagine che hanno riportato la notizia con falso distacco e tono accusatorio.

Falsi e ipocriti, dovevano scrivere “hanno beccato 4 in Trentino mentre facevano gli scemi, meno male non hanno visto i nostri video delle prove prodotto e delle presentazioni”.

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