Ho provato la nuova Fiat Tipo ed è meglio di quanto mi aspettassi

Non sono un amante delle auto. Non fraintendete, il senso della frase che avete appena letto non è quello dei talebani che si vedono da un po’ di tempo nelle città, che vorrebbero far sparire le 4 ruote dalle strade, piuttosto tra auto e moto scelgo le moto e questo non toglie che -soprattutto in certe occasioni e per certi usi – l’auto sia fondamentale.

Nella scelta di una nuova auto, chi fa marketing nell’automotive lo sa, l’aspetto che ancora condiziona l’acquisto è l’appeal emozionale, soprattutto in Italia. Si entra molto spesso in concessionaria dopo essersi innamorati di una macchina per il suo design e per quello che trasmette in modo ematico. Poco importa se poi all’interno non ci sia spazio per la spesa di tutti i giorni o se il motore ha 3 cilindri e mezzo da 550 cc.

Insomma agli italiani piace ancora “il sedere” o il “frontale”, ma piace soprattutto il marchio e quello che trasmette a livello di status sociale, sempre con buona pace della battuta del marchese Onofrio del Grillo: “Perché ricordatevi che io so’ io e voi…”.

Alla luce di queste premesse, sono andato a provare in una concessionaria romana la nuova Fiat Tipo. Mi sono interrogato sul perché una casa italiana che sa già quello che poco fa avete letto, metta sul mercato una macchina che dal punto emozionale trasmetta così poco. Si è vero, il progetto della nuova Tipo (o Fiat Aegea) nasconde un disegno di produzione e distribuzione mondiale e quindi non è detto che debba piacere solo a noi italiani, ma la cosa mi affascinava.

In concessionaria, una di quelle grandi della casa italiana nella capitale, i tempi sono dilatati e i venditori abbastanza lenti nella risposta ai clienti. Con un approccio ministeriale, uno di questi mi ha messo a disposizione la versione Opening Plus, che viene declinata solo nella motorizzazione 1.6 Multijet 2 da 120 Cv. La versione a Benzina, con motore 1.4 16V da 85 Cv è acquistabile nella versione “spinta” in TV da 12.500 Euro, ma in versione Opening Edition semplice, che manca di parecchie cose, tra le quali il sistema multimediale, il volante in pelle e i cerchi da 17 pollici.

La 1.6 che provo costa circa 20 mila euro che è già un’altra cifra da quella che ci sia aspetta entrando in concessionaria, ma è comunque a buon mercato ad esempio in confronto alla media delle 500 esposte che viaggia oltre i 16 mila euro o delle 500L abbondantemente oltre i 24 mila.

La Tipo che mi viene data in uso per qualche decina di minuti, anche se sporca, è decisamente un’auto piacevole. Non trasmette emozioni, non ti fa innamorare, ma è come una di quelle donne che hanno i loro argomenti anche se non spiccano per il decoltè.

Le dimensioni della nuova Fiat sono importanti. Lunga quanto la vecchia Lancia Thema (4,532m) che all’epoca era una signora ammiraglia, la Tipo nasconde bene le sue forme nel traffico cittadino e il motore diesel spunta benissimo anche grazie ai 320 Nm di coppia (per fare un paragone, la Vw Passat 1.6 Tdi ha 240 Nm). Il rumore all’interno non è quasi mai fastidioso, diciamo che fermi ne traffico si avverte, mentre in marcia non ci sono grossi problemi.

1444927172_fiat-tipo-2016-4-600x335L’interno della Tipo è funzionale. La plancia non è bella in senso assoluto, serve. Gli strumenti comprendono oltre ai due quadranti circolari del tachimetro e del contagiri anche due indicatori digitali per livello carburante e temperatura, mentre al centro c’è uno schermo TFT multifunzione, ma in bianco e nero. Qui compaiono molte info sul motore, sulle anomalie motore (se ci sono), sul prossimo tagliando, la stazione radio, la navigazione, ma il tutto non è molto fruibile dall’utente per una disposizione non totalmente intuitiva delle schermate. Poco più in la sulla plancia poi c’è il noto sistema multimediale Fiat che comprende uno schermo resistivo piccolo da poco più di 5 pollici con la navigazione mutuata dalla Tom Tom, la radio, e quelle che sono chiamate App, ovvero bussola, temperatura esterna e alcuni dati inerenti alla marcia.

Fiat-Tipo-6sicuro-interno-4I sedili, anche se non esprimono bellezza in senso assoluto sono sobri in tessuto di colore nero e grigio sulla seduta. Di certo sono molto comodi e hanno anche una buona tenuta laterale gli anteriori che sono regolabili anche in altezza e sono dotati di regolazione lombare elettrica (solo Opening Plus). Il bagagliaio, invece, è molto grande, sia in profondità che in altezza e con i suoi 520 Dm3 è decisamente tra i più ampi. Nella prova dinamica, mi ha colpito favorevolmente il cambio manuale a 6 marce. Gli innesti sono fluidi e la frizione non ha molta resistenza sotto il piede, cose che rendono piacevole la Tipo nel traffico.

Dicevo, la Tipo non ha appeal, ma ha i suoi argomenti. La sua carrozzeria a tre volumi non sarà tra le top seller della serie, dato che arriveranno anche la versione hatchback da 5 porte e la station wagon (si chiamerà Mirafiori?) che certamente avranno una diversa e positiva resa commerciale, ma non è sgradevole.

Adatta a chi fa tanti chilometri e ha una famiglia da gestire, la Tipo potrebbe essere anche una ottima entry level per i tassisti, che possono accedere alla loro professione con una vettura dall’ammortamento favorevole, pratica e grande.

Altra nota. La versione pubblicizzata in TV, la Opening Edition da 12.500 euro, non tiene conto di un optional “normale” ovvero della vernice metallizzata, che costa (anche per la plus) 700 euro in più, mentre è da sapere che l’unico colore pastello disponibile è il bianco gelato, mentre le consegne – da quello che mi hanno detto in concessionaria – prevedono un’attesa di circa due mesi.

Al mio rientro in concessionaria, il venditore mi ha chiesto “Come le è sembrata la macchina?”, e io ho ribattuto con sincerità “Meglio di quello che mi aspettavo”. Per me che vedo le auto come un mezzo di trasporto puro e non emozionale, questa nuova Fiat è una macchina valida, concreta, grande ma soprattutto economica.

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