Infelici al comando contro le due ruote

Alla vigilia delle feste, cambia sempre l’umore. Si sa, è normale. Il traffico impazzisce, la variante impazza, lo stato d’emergenza viene prorogato, mentre chi è seduto su uno scranno parlamentare non sa come passare il tempo e quindi, fa un esercizio mai fatto prima: pensa.

In un momento dove la pandemia non molla, la crisi economica preme mentre continuiamo a fare debito e perdiamo posti di lavoro, bisogna in qualche modo buttarla in caciara, distrarre l’attenzione. Come fare? Ecco il genio, il guizzo, la trovata. Mettiamolo sotto alla coda di chi è felice, tra tutti, i motociclisti.

Ecco spiegate le ultime mosse di una classe dirigente di infelici di mestiere, non ci sono altre ragioni. Andiamo per ordine.

La prima botta a un settore che stava cercando di emergere dalla merda della pandemia l’ha data la UE che ha decretato, a partire dal 2035 la fine dei motori termici a vantaggio dei propulsori elettrici. Quindi, da quella data addio a mono, bi, tri, quadri e sei cilindri sofisticati, dotati di elettronica di ultima generazione che inquinano come un bambino dopo aver fatto la poppata del mattino a vantaggio di una tecnologia che appare buona per la città, ma di certo non adatta al motociclismo di medio e lungo raggio in tempi ragionevoli (cioè tutto si può fare, ma se dopo 100 km ti devi fermare 4 ore…).

Dopo questo innato colpo di genio, è proseguita una discussione di menti elevate, nostrane, delle comunità montane dell’Alto Adige, che tra tutte le categorie di turisti spendenti, ha deciso di iniziare a voler fare a meno dei motociclisti. Limitazioni sui passi alpini in estate e strade interdette alle moto in determinate valli. Una vera e propria intuizione felice, sì perché quelli che vanno in moto non si portano dietro una casa come i camperisti, che prima di arrivare in montagna fanno la spesa al Lidl sotto casa, no sono quelli che spendono nei ristoranti, negli hotel, nelle baite, nelle malghe e se hanno spazio nel bauletto si portano a casa lo speck locale (lo stesso che oggi troviamo anche al discount). Però no, i motociclisti fanno rumore, mettono paura, sono brutti. Peccato che in Austria i motociclisti siano benvenuti e sono riconosciuti come fonte di reddito estiva per tutte le località che altrimenti vivrebbero solo d’inverno. Quindi, teniamo il conto, siamo già a due genialate sul pallottoliere.

Tre. E’ di poche ore fa la pubblicazione di un nuovo regolamento per la viabilità in fuoristrada a firma del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli (M5S), del Ministro della Cultura Dario Franceschini (PD) e del Ministro per la Transizione Eceologica Roberto Cingolani, che di fatto mette fuorilegge le attività off road ludiche delle moto (e delle auto evidentemente), consentendo il transito sulle strade agricole solo ai mezzi per il lavoro nei campi e ai camion per il trasporto dei mangimi per animali. Una scelta del tutto ecologista, chapeau. La norma mette in crisi un settore enorme che comprende l’escursionismo in fuoristrada, dell’enduro, della produzione di veicoli e accessori e di tutto quello che ci gira intorno. Bel colpo, infelici.

****ERRATA CORRIGE – Notizia rivelatasi falsa****Quattro. Non bastava la cazzata del mettere fuori legge il fuoristrada, no. L’Associazione vittime della strada, mossa da tonnellate di buone intenzioni, ha proposto al consiglio dei ministri di vietare il trasporto dei passeggeri su qualsiasi moto. L’obiettivo è di certo limitare le conseguenze degli incidenti, ma a questo punto, mi chiedo, perché limitarsi così al solo passeggero, mettiamo fuorilegge le moto e vedrai che le vittime sulla strada scenderanno. Siamo all’idiozia. Completa. Inesorabile. Fatale.

I politici nostrani dove toccano fanno danni. Se metto in fila tutte le idiozie fatte fino ad ora non mi capacito. Dal bonus monopattini che ha creato vantaggi solo ad aziende cinesi e ha aumentato le statistiche dei traumi stradali a queste ultime trovate geniali. Solo degli infelici al comando possono creare questa situazione.

Mi sembra di essere tornato in Argentina, dove esistono leggi che nelle intenzioni dovevano limitare la delinquenza dei “motochorros” (banditi che si spostano su due ruote), tra le imposizioni quelle di avere il numero di targa sul casco (sui lati e dietro) e quello di far indossare al passeggero un gilet fluo con la targa del mezzo sulla schiena, una sorta di marchiatura delle vacche, che naturalmente non è stata recepita dai delinquenti che continuano a fare quello che hanno sempre fatto, spesso senza la targa alla moto che fanno prima, ma costringe tutti ad andare in giro in questo modo bizzarro.

Ora, vorrei fare un appello alla categoria di politici infelici che sono in parlamento. Se non vi va più di stare nei palazzi, guardate che ve ne potete andare. Non sentiremo la vostra mancanza. Di sicuro saremo più felici di voi andando in moto a coltivare una passione, la stessa che state cercando di schiacciare con la vostra persistente infelicità. Comunque, memento per tutti, possiamo aiutare anche noi queste persone nel momento in cui andremo (un giorno, forse chissà) a votare.

Ricordiamoci di quei personaggi e dei partiti come il PD e i5 Stelle e delle loro prodezze nei nostri confronti. Sono stanchi, sono infelici, aiutiamoli a casa loro, non facciamoli arrivare nelle stanze dei bottoni, perché abbiamo visto che non sanno mai quali sono quelli giusti da premere.

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