#pendolaires, Ok lo confesso sono uscito in moto da solo

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Chiedo scusa ai miei amici motociclisti, lo faccio prima così mi scarico la coscienza. Stamattina, mi sono svegliato, ho guardato fuori dalla finestra e c’era un sole bellissimo per essere a ottobre. Non ho esitato nemmeno un momento e sono sceso in garage.

Nella mia testa c’era l’idea di farmi un giretto leggero, in solitaria, per godermi la giornata. Ed è andata proprio così! Sotto a queste righe trovate il giro, circa 365 km di curve e strade per la maggior parte in buono stato. Solo un tratto dopo Amelia è un casino, ma il resto è scorrevole-veloce.

La Flaminia è una strada conosciuta dalla stragrande maggioranza dei motociclisti romani tant’è che alle 10.30 circa al classico ritrovo della Tamoil di Sassacci c’era già il pienone. Stare da solo a prendere il caffè ti offre la possibilità di entrare nei discorsi di tutti. C’è chi ha visto Gara1 a El Villicum e commenta il perché alcuni piloti non hanno corso. C’è chi parla di performance delle moto sportive e chi va a vedere un gruppetto di classiche che era proprio accanto alla mia moto. Il bello è che anche io ero in contemplazione di quella bellissima YZF 600, pezzo pregiato degli anni 90, placidamente parcheggiato vicino a una FZR 1000 EXUP apparentemente di inizio ’90. “Bella eh – mi dice un collega motociclista – ce l’avevo pure io ai tempi, era un 750. Che bella che era”. Le moto che abbiamo avuto ci ricordano il tempo che passa e dopo un paio di battute, i motociclisti sembra che si conoscano da sempre.

Dopo un caffè, mi rimetto in sella. Mi dirigo verso Amelia e la Flaminia fino al bivio che sale verso la cittadina umbra è una vecchia conoscenza. Credo di conoscere ogni dettaglio di questa strada, ogni albero, ogni collina. Mi godo il paesaggio mantenendo un buon ritmo, senza farci caso, finché negli specchi vedo un ragazzo con una Speed Triple il cui faro anteriore fa l’elastico nella mia visuale, si avvicina col traffico e si allontana nelle curve. La cosa mi diverte, ma cerco di mantenere un largo profilo di sicurezza, che non  si sa mai.

Giro per Amelia, li la strada sale offrendo curve strette e ampie che sono una gioia con le marce corte. Me le godo e in un attimo passo Amelia e le sue mura. Continuo verso Orvieto e vengo intercettato da un terzetto affiatato. Una Ducati Sport Classic con scarico doppio e abbastanza aperto, una R6 e una nuova CB1000. Li seguo. La mia pesante R1200RT in questo caso fa gli straordinari e si attacca dietro al gruppetto con educazione ma senza perdere strada, finché una buca non fa saltare il mio cellulare dal supporto del manubrio. Non so nemmeno io come ho fatto a riprenderlo al volo con la mano sinistra e non finire contemporaneamente in un fosso. Rimetto tutto a posto, compresa una tachicardia, e lascio andare i tre riders del loro passo. Anche perché poco prima abbiamo incrociato un’ambulanza intenta a raccogliere qualcuno che era caduto. Spero tutto il bene possibile per quel ragazzo, per lui una domenica da dimenticare.

Orvieto di domenica è sinonimo di turisti e infatti, quello che mi ha colpito appena arrivato nei paraggi è stata la quantità di pullman accalcati sotto alla città vecchia. La moto aiuta a driblare il traffico pesante per dirigermi verso il lago di Bolsena. Qui incontro strade scarsamente frequentate da auto, moto e in genere da esseri umani. Avrò passato più di un paese senza apparente anima viva, vabbè che è domenica, ma apritele le finestre!!

Arrivato in vista del lago, decido che voglio andare a mangiare il pesce al mare. Visto che sono da solo e che non devo convincere nessuno, metto il muso verso Montalto di Castro. Anche qui curve in appoggio fino ai margini dell’Aurelia. Passo San Lorenzo Nuovo con circospezione, da queste parti gli autovelox di solito li mettono nascosti, io vado piano (:D) ma non si sa mai. Con il lago alle spalle, scollino e vedo il mare che è piatto, sembra un disegno di un bambino. Montalto Marina è davanti a me e mi fermo al Ristorante Ippocampo, sul mare. Faccio riposare la mia bicilindrica mentre io festeggio il giorno con una fritturina di calamari e un pesce spada alla griglia.

Dopo pranzo, sono sazio di cibo e di moto. Torno indietro usando l’autostrada per pigrizia e capisco perché non mi piace in moto. Ma l’RT è comoda, la musica mi tiene compagnia. E’ stata una giornata gloriosa, ogni secondo è stato un super alimento per il mio spirito. Domani è lunedì, ma non importa.

 

 

 

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