Agosto, covid, vacanze, distanziamento sociale. Difficile mettere tutto in squadra con questi ingredienti da dover mischiare. Il distanziamento sociale sta limitando di molto gli spostamenti, ma c’è un mezzo di trasporto che alla passione aggiunge il fatto di andare soli; la moto. Quindi anche quest’anno è scattata l’ora di scappare da tutto per rigenerare le energie in vista di un fine d’anno che, viste le premesse, rischia di non essere troppo diverso da come questo 2020 è iniziato.
Al solito, la pianificazione non è stata fatta. In buona sostanza l’idea era quella di partire e andare verso le montagne. Visto l’accanimento verso i motociclisti, pur non avendo una moto supersportiva o modificata, ho deciso di saltare il più possibile il Trentino Alto Adige. Essere messo per principio nel mucchio dei cattivi, non mi attira, dunque, via per la parte est delle montagne, la Carnia e la Carinzia austriaca soprattutto. La crew di questo viaggio è stata di due persone e due moto, io con la mia BMW R 1200 RT del 2006 e Mario con una ben più recente Kawasaki Versys 1000. Con Mario ci conosciamo da una vita, è stato facile quindi trovare la sintonia giusta per il viaggio e per la convivenza, che per esigenze di prevenzione covid è stata sempre in camere separate, per il resto del distanziamento ci hanno pensato le moto.
Siamo partiti da Roma verso nord, scegliendo di non fare autostrada quanto più possibile. SE VOLETE VEDERE QUALCHE ITINERARIO FATTO CLICCATE QUI. Dunque le statali del lazio ci hanno fatto compagnia fino a Civita Castellana, poi di li la Flaminia si addentra in Umbria accompagnandoci fino ad Amelia e Orvieto. Successivamente abbiamo proseguito per Arezzo dove ci siamo fermati per una sosta. Ripartiti dalla città della Chimera, siamo andati, sempre via strade statali abbiamo affrontato il Passo della Consuma verso il Mugello, per fare una foto di rito davanti alla pista orfana quest’anno della MotoGP, prima di salire sul Passo Giogo, ritrovo di centinaia di motociclisti. Dopo essere scesi per il Giogo siamo arrivati a Imola dove abbiamo riposato. La mattina seguente siamo partiti con la consapevolezza di dover fare per forza un po’ di autostrada per saltare la Pianura Padana e arrivare il più velocemente possibile ai piedi delle alpi venete. Fatta la tratta noiosa e caldissima sulla strada a pagamento, siamo saliti sull’altipiano di Asiago fermandoci alla Malga del Comune di Gallio, la Susa Fonda, dove abbiamo iniziato la nostra “dieta” a base di piatti estivi come affettati e cotechini… Sempre via statali siamo arrivati sino in Carnia, passando – senza fermarci però – per San Daniele nel Friuli (al ritorno verso casa, sì ci siamo concessi una visita alla Casa del Prosciutto, fatelo pure voi), costeggiando il Tagliamento, fino a Paluzza dopo Tolmezzo, dove ci siamo fermati. Il giorno successivo è iniziata la “Campagna d’Austria”.
Dopo aver fatto il Passo Montecroce Carnico, abbiamo cambiato nazione, per un primo giro che comprendeva il passo Pramollo per una prima ricognizione dell’area. In serata abbiamo poi scoperto quello che sarebbe stato il nostro Hotel per la maggior parte dei giorni spesi in Austria. Si chiama Gailtaler Hof, è a Kostschach-Mauten e ve lo consiglio se siete motociclisti. Questo albergo è il primo della catena MoHo (Motorrad Hotel) che raggruppa diversi Hotel in Austria e qualcuno anche in Italia, che offrono ospitalità dedicata a motociclisti. Per capirci, non manca mai il garage e una zona con attrezzi a disposizione, così come l’area per il controllo pneumatici e la pulizia del casco. Non manca la piscina all’aperto e un ampio parcheggio coperto per le moto. Di questa stessa catena abbiamo usato anche l’hotel Solaria a Ischgl. Il Gailtaler Hof è gestito da Christine e dalla sua famiglia, sempre disponibili con gli ospiti col sorriso, cosa che a dirvi la verità è stato difficile riscontrare in quasi tutte le strutture italiane in questo viaggio. Christine, poi è una motociclista e offre, due volte la settimana, la possibilità di fare tour guidati in Austria e Italia ai suoi ospiti, oltre a fornire una bella guida con itinerari già fatti. Super consigliato, se volete dare un’occhiata alla struttura CLICCATE QUI PER VISITARE IL SITO. PS, si mangia anche bene.
Una volta in Austria non potevamo mancare di visitare le strade più suggestive di questa piccola nazione incastonata tra le montagne, dunque non sono mancati la Nockhalm Strasse, la Goldek Panorama Strasse, il Grossglockner, la Malta Hochalpenstrasse e la sua diga, La Gerlos Alpenstrasse, il passo Timmelsjoch o passo Rombo nella parte italiana, poi il passo Giovo nel versante nostrano.
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Una considerazione sulle strade. Il versante italiano in friuli è super rispetto alle strade austriache che rimangono in un livello medio alto. In Friuli hanno speso nella pavimentazione delle strade di montagna e la cosa risulta super divertente. In Austria il livello è alto anche se ci sono due aspetti negativi. Il primo è che gli austriaci usano l’asfalto liquido per tappare le crepe che si formano con il ghiaccio e questo non è il massimo per andare in moto anche perché quando ci vai sopra con le ruote queste scivolano, poco, ma abbastanza per fartela fare nei pantaloni, il secondo aspetto negativo riguarda la Karnische dolomitenstrasse, che va da Sillian a Kotschach, ecco questa è in condizioni pietose da anni, per questo vi sconsiglio di farla a prescindere. Non potete perdere, invece, il museo di moto più alto d’Europa, il Top Mountain Museum che si trova in cima al passo Timmelsjoch. All’interno trovate una importante rappresentanza di modelli dal primo in assoluto per le moto fino alle KTM che hanno vinto il mondiale Moto3 con Sandro Cortese. L’ingresso costa 10€ e sono soldi ben spesi. Altro museo da visitare è il Porsche Museum di Gmund, all’inteno pochi ma ottimi pezzi della Casa di Stoccarda, con un percorso che va dal Maggiolino alla performante 918 prototipo da 887 cavalli, l’ingresso costa 9€.
Qualche suggerimento per chi volesse andare. Intanto non organizzatevi, posto in Hotel si trova sempre. Se volete trovare una sistemazione in un Motorrad Hotel andate sul SITO mentre per tutte le altre sistemazioni potete usare Booking. Tutti in Austria parlano almeno l’inglese, alcuni, come Christine, anche l’italiano e non è infrequente incontrare personale in hotel italiano. Per quanto riguarda le norme anticovid, tutte le strutture ricettive, anche i ristoranti, incoraggiano l’uso dei disinfettanti per le mani, mentre le mascherine sono obbligatorie nei luoghi chiusi, per la distanza sociale nei ristoranti, quella dovete trovarla voi. I limiti di velocità in Austria sono sacri, questo per mettervi subito in allerta, quindi per le statali il limite è 100 km/h (e non 90 come da noi) salvo diverse indicazioni, nei centri abitati andate a 50 km/h anche perché è proprio li che si metteranno i poliziotti con le pistole rileva velocità, sull’autostrada (che non abbiamo mai fatto in questo viaggio) il limite è 120 km/h. In questo viaggio abbiamo trovato solo un paio di pattuglie che non ci hanno fermato, nessun accanimento verso i motociclisti è stato rilevato, e infatti più del solito, l’Austria era piena di moto da tutta Europa, segno che qualcuno ha capito che non siamo solo brutti sporchi e cattivi, ma anche una risorsa economica.