Devo chiedere scusa, l’Aprilia è in SBK. Ma la favola è un’altra…

Qualche tempo fa commentavo la scelta – secondo me – poco strategica fatta da Aprilia lo scorso anno di non schierare nessuna moto nel mondiale SBK. 

Ebbene, devo scusarmi con voi che leggete e anche con il marchio di Noale. L’Aprilia alla fine in Superbike c’è. E’ una bella notizia che scelgo di commentare volutamente in ritardo.

Non poteva esistere un mondiale delle derivate senza la migliore derivata di serie, o se preferite senza una delle migliori in assoluto. A me sembrava una pazzia, poi grazie al cielo, le pazzie si tramutano in splendide favole.

Ecco, Aprilia è di nuovo in corsa per il mondiale delle derivate di serie, ma non è proprio lei. Le RSV4RF vengono schierate dal team Iodaracing che passa così dalla MotoGP alla SBK. Ma non è nemmeno questa la storia, c’è dell’altro. 

_GP_0958La vera favola, è quella di Alex De Angelis. Il pilota di San Marino solo 4 mesi fa era in lotta per la vita subito dopo lo schianto contro un muro del circuito di Motegi. Non si saprà mai cosa è successo quel giorno di prove libere tra il pilota e la moto. Nessuna telecamera ufficiale ha ripreso quegli attimi quasi fatali per Alex nelle FP4 del GP del Giappone.

Confesso di conoscere molto bene gli eventi. Ero li. Alex vola via con l’elicottero, mentre dall’altra parte della porta dell’infermeria io e Giampiero Sacchi senza parlare speriamo di avere da un medico, anche in giapponese, una parola di conforto. Una breve apparizione De Angelis nell’infermeria la fa, ma dopo un periodo lunghissimo. Arriva urlando. E’ vivo.

Un ora e mezzo dopo il decollo dell’elicottero arriviamo in ospedale, Alex è vigile e litiga con i medici e gli infermieri che fanno fatica a farlo stare tranquillo. De Angelis è per definizione un ipercinetico, mettete anche l’agitazione e la confusione mentale della botta e il gioco è fatto. Arriviamo e grazie ad un angelo, un volenteroso amico, Satoshi Obara, che è giapponese e sa anche l’italiano, riusciamo a capire quante e quali fratture Alex abbia in corpo. I medici sono chiari: quello che vediamo potrebbe essere solo una parte delle lesioni.

Alex viene sedato, non prima di aver litigato con me, vuole il cellulare, ma in terapia intensiva non è permesso… Giampiero Sacchi e “Toshi” passano la notte in ospedale, sperando che nulla vada storto.

La faccio breve. De Angelis dopo 4o giorni di ospedale in Giappone e dopo una riabilitazione lampo è di nuovo in pista. Non è ancora al 100% ma correrà in Superbike con una moto competitiva, sarà tra i protagonisti, se la giocherà, farà il suo mestiere.

Ricordiamoci cosa ha passato quel ragazzo, ricordiamocelo quando si farà sul serio. La favola è questa e fortunatamente c’è anche Aprilia (grazie a Iodaracing) nella Superbike.

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