Due mesi di stop basteranno alla MotoGP?

Le MotoGP stanno ancora girando, negli ultimi test di Jerez e tra poco ci sarà il consueto “fermo pesca” regolamentare che farà stare a casa piloti, tecnici e addetti ai lavori per un paio di mesi.

Il sipario sulla stagione si rialzerà il prossimo primo febbraio in Malesia. Quello sarà in effetti il terzo test della stagione 2016, se calcoliamo anche quelli di Valencia e Jerez. In quel momento però, saremo effettivamente in un’altra stagione e forse in un’altra epoca, lontana oltre tre mesi e mezzo dai fatti della Malesia che hanno condizionato in maniera palese il 2015.

Ebbene, cosa cambierà? Il pensiero va subito alla centralina unica (ancora non del tutto definita in alcuni dettagli) e al nuovo fornitore di pneumatici, la Michelin che ancora deve lavorare molto per arrivare al giusto livello di aderenza per l’anteriore delle MotoGP.

Poi ci sono i protagonisti, quelli di seconda fascia che hanno cambiato casacca. Redding con la Ducati, ad esempio, oppure il fantasma di Stoner che aleggia a Borgo Panigale facendo sudare freddo sia Michele Pirro che qualche pilota titolare. Ve lo immaginate Casey in palla che si mette a girare più forte, per esempio di Andrea Iannone… Che succederebbe? Non lo sapremo prima dei test che verranno fatti dall’australiano sulla GP16 l’anno prossimo, ma certo, il posto in prima squadra appare molto in discussione con un talento del calibro di Stoner alla porta.

Se basta, queste sono le premesse. Il gran casino messo in piedi dall’irresponsabile Marquez e dal nervoso Rossi, avrà ancora strascichi come abbiamo visti a Eicma, dove la Repsol e la Honda hanno esposto le RC213V solo di Pedrosa, mentre quella che doveva essere la moto di Marquez aveva un laconico “2015” come numero. Il motivo di questa scelta quale potrebbe essere? La vergogna o la consapevolezza che la moto con il 93 sarebbe stata forse vandalizzata? Ah saperlo.

Non basta anche perché questo week end ci sarà il Monza Rally Show, con Valentino Rossi al volante li per divertirsi, e sono già certo che le domande dei cronisti saranno tutte sulla situazione in Yamaha, il rapporto con Lorenzo, il perdono verso Marquez…

Una serie di banalità, fritte e impanate negli ultimi giorni di gare della stagione appena finita che ne abbiamo ancora tutti la pastella sulla maglietta. Ma anche una serie di banalità che potrebbero far saltare la mosca al naso a Rossi, che è sì il mito del motociclismo da nove mondiali, il campione degli italiani, il mentore, l’imprenditore della VR46, il fidanzato della sua splendida ragazza, ma è anche e soprattutto un essere umano che a un certo punto si può anche stancare.

Sapete quanto vale Rossi nel mondiale? Secondo un bel pezzo di Benny Casadei Lucchi apparso su Il Giornale, oltre 100 milioni di euro. Non è poco, anzi.

Ebbene, il mondiale 2015 è passato e passerà alla storia come il mondiale delle polemiche, dei giochetti di Marquez (che a quanto pare non sono stati graditi nemmeno dalla Honda, tutto sommato) e purtroppo non sarà ricordato come quello del quinto titolo di Lorenzo che è impegnato in Spagna a girare le trasmissioni TV più in voga o a presenziare alle partite di calcio più in vista per ricordare al pubblico che nonostante tutto il campione è lui.

Basteranno due mesi di fermo pesca, dunque, per far rinascere la passione per le moto senza dietrologie e giochetti? Ce la farà il motociclismo ad essere realmente professionale? Dimenticheremo tutto come fanno e hanno fatto i tifosi di calcio dopo le combine e i processi per calciopoli?

Ma si dai. Ci sono le feste, il panettone, la befana. Poi a Sepang, tutti sotto coi registratori ai tre moschettieri della MotoGP a chiedere se hanno dimenticato il 2015, se faranno pace, se ci saranno muri nei box, se si rispetteranno, se andranno in un’altra squadra a fine anno, se smetteranno.

Scommettiamo?

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