La curiosità morbosa nel finale di stagione più difficile

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La situazione è paradossale. Tanti occhi addosso, tanta curiosità, tanta voglia di spingere su questo o quel pilota solo per vedere come va poi a finire.

La MotoGP sta vivendo in quell’aura di curiosità morbosa che si sviluppa tra gli esseri umani in particolare quando ci sono accadimenti conflittuosi, come una rissa o come quell’incidente in autostrada che fa rallentare 50 chilometri solo per vedere che è successo.

Ecco la situazione di Valencia, fotografata da dentro, mentre voi, da fuori vedete come soffre Valentino, o come Lorenzo sia stato lasciato da solo, mentre Marquez continua a lanciare il suo guanto di sfida al Dottore.

Mentre orde di giornalisti sconosciuti alla sala stampa del mondiale cercano disordinatamente notizie, gossip, sguardi e indiscrezioni che per forza di cose non sapranno cogliere, l’ambiente è ancora stordito da una grande rissa – vera – che ha visto piloti che si giocavano in mondiale coinvolti in vari livelli.

In una recente intervista Carmelo Ezpeleta ha ammesso che a Sepang qualcosa è andato storto. Nessuno tra Dorna, FIM, Yamaha e Honda ha capito che la “scazzottata” tra Rossi e Marquez avrebbe portato a conseguenze più che dannose se non gestite subito.

“Abbiamo capito che non dovevamo parlare troppo”, ha detto Ezpeleta, magari omettendo che avrebbero dovuto parlare subito con i diretti interessati per calmare i bollenti spiriti dei due più talentuosi piloti in circolazione.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Tre atleti che si sono innervositi con attorno una attenzione mediatica insperata prima per un finale di mondiale che poteva essere un duello tra compagni di squadra.

E invece quel carosello di telecamere e cronisti che certo fa del bene in senso assoluto, ha creato anche degli effetti negativi per l’ambiente, come ad esempio la dipartita di uno sponsor (Sector) e il nervosismo di tanti altri.

Qualche tempo fa scrivevo come il paddock della MotoGP fosse un piccolo stato che non c’è, fatto di regole e status. Oggi questo mondo fatto anche di camion, moto, scooter e orari rigidamente stabiliti, ha fatto vedere come possa andare in crisi, con solo tre piloti che fanno la zuffa.

Sarà stata imparata la lezione? Forse no. Perché nel casino della rissa hanno messo il loro zampino anche la Honda e la Yamaha, che si sono accusate a vicenda, minacciando esposizioni di telemetrie, con la casa dei tre diapason che si è anche affrettata a cancellare i festeggiamenti per i suoi 60 anni. Si tratta di una specie di “scusatio non petita” che sa di harakiri.

In molti stanno facendo un conto, che è forse quello che faccio io ora. Mancano solo poche ore e questa stagione sarà finita, speriamo di fare meglio l’anno prossimo.

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. marcocostarelli ha detto:

    Speriamo davvero che si faccia meglio l’anno prossimo…perché quest’anno secondo me non si è fatto bene per niente …io ho molti dubbi in proposito
    http://marcocostarelli.com/2015/11/06/il-moto-romanzo-gp/

  2. marcocostarelli ha detto:

    Perché non appaiono i commenti?

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