F1 e MotoGP, il motorsport è anche un affare

Tutti gli addetti ai lavori sanno che prima o poi, quello che succede in Formula 1 succederà altrove nel mondo del Motorsport. Ebbene spesso, se non sempre è così.

La Formula 1 è la mamma di tutte le tendenze negli sport del motore, da lei dipendono i calendari delle altre specialità ed è sempre lei ad avere lo “jus primae noctis” quando c’è da correre su un circuito nuovo. Il mondiale delle auto, praticamente gestito da sempre da un signore, diversamente alto, ma altamente intelligente, che risponde al nome di Bernie Ecclestone, è passato di mano la settimana scorsa.

E’ successo che sono arrivati nello studio del “vecchio” Bernie (ottantanni suonati) dei signori che portavano con loro delle belle valigette, una cartellina e una penna. La firma sul contratto, messa da Ecclestone e riconsegnata a John C. Malone, vale ben 8 miliardi di dollari. Il signor Malone è il Chairman della Liberty Media, azienda trasversale che tra i suoi asset ha anche una squadra di baseball in Usa, oltre a partecipazioni importanti nella Time Warner (TV) e in una azienda semisconosciuta, la Sirius XM, che gestisce e sviluppa sistemi per la radio satellitare, oltre a una serie di fondi di investimento.

Insomma, dicevamo, la Formula 1 è passata di mano, il costo dell’operazione: 8 miliardi di dollari, ma solo a patto che Ecclestone rimanga dove si trova per almeno altri tre anni.

E la MotoGP? Beh ragazzi, quella ha già avuto un cambio importante a livello di controllo. In effetti, non ce lo ricordiamo spesso, la MotoGP è passata dalle sole mani della Dorna, alla Dorna. Aspettate, è semplice. La Dorna che gestisce i diritti della MotoGP e il contratto che ne deriva con la FIM, è stata comprata a sua volta dal fondo di investimento Bridgepoint nel 2006, che a sua volta ha comprato nel 2012 dalla Flammini Group, la Infront e quindi anche la Superbike. Roba di anni, direte, ebbene, no. La Bridgepoint è un colosso come lo è la Liberty Media. Tutti e due questi giganti finanziari gestiscono miliardi di dollari e euro, ed entrambe hanno un solo obiettivo: i profitti e non certo lo sport.

Forse un campanello sarà suonato da qualche parte, per ora  Bridgepoint non ci sta pensando a cedere Dorna ma dopo aver visto l’arrivo di Liberty Media in F1, non è poi scontato. Non è un mistero che le grandi venture finanziarie facciano degli investimenti con spazi temporali non infiniti. Nel caso specifico Bridgepoint ha spento la sua decima candelina con Dorna, ed è tanto tempo. La finanza è velocità, come il motorsport e la lentezza nel “vedi-compra” è dovuta il più delle volte dall’attesa nel ritorno dell’investimento, o del recupero dei debiti che Bridgepoint sembra aver coperto in parte nel 2015 con la vendita di Infront (senza la SBK) ai cinesi del Gruppo Wanda per oltre 400 milioni di Euro. La cifra importante però, servita per appianare i debiti proprio di Dorna che ora gode, a livello di bilancio, di un’ottima solidità.

Dunque se la Formula 1 ha vissuto solo ora il suo primo e importante cambio di mano, la MotoGP questo lo ha vissuto 10 anni fa. Come nel caso di Ecclestone, anche Carmelo Ezpeleta è rimasto al suo posto (forse anche per una sua presenza societaria in Bridgepoint), ma questo non significa essere eterni. La MotoGP, non è il solo asset della Dorna, che spazia ormai in tutti i campionati su pista del pianeta. Dalla Asia Talent Cup al Campionato Mondiale Junior CEV, dall’Europeo a Moto America, dalla Superbike fino al campionato Australiano. Si tratta di un bel bacino che sposta soldi e interessi e che coinvolge oltre 200 emittenti TV globalmente. Dal punto di vista finanziario, poi, la Dorna non ha mai fatto come la FOCA in F1, i team in MotoGP non sono soci dell’organizzazione per la spartizione dei proventi della TV, tutto questo è un ottimo prospetto informativo…

Ora che vi ho rinfrescato la memoria, per favore quando parlate di sport mentre vedete la vostra gara a motore preferita (format), per favore inserite anche la parola spettacolo – o quella inglese, tanto usata dagli americani che è entertainment – per correttezza.

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