Honda Crossrunner 800, com’è andata

il

In molti, dopo il viaggio ad Aragon con la Honda Crossrunner 800, mi state chiedendo come va. Intanto chiariamo il fatto che non sono un tester, un tempo forse lo sono anche stato, ma allora ero giovane e provavo una moto a settimana, ora non è più così, ho famiglia, la pancia… Diciamo che sono un appassionato che si diletta con i viaggi quando può.

Questa premessa per dire che di prove della Crossrunner 800 nel web ne trovare a centinaia, magari più condite di questa impressione di guida. Veniamo a noi.

Inizio col dire che è una Honda. Per chi non lo sapesse, nel dna di ogni moto fatta dalla casa di Tokyo c’è un mezzo equilibrato, adatto alla stragrande maggioranza degli utenti. La Crossrunner non fa eccezione. E’ una Honda e in quanto tale è perfetta per me che sono piccolo (1,72m) e per lo spilungone-gambelunghe.

I comandi si trovano subito, tutti tranne quello del Traction Control, che è posizionato un po’ più in la del blocchetto elettrico sinistro in posizione alta e poco comoda. Questa moto, sebbene sia una crossover non ha l’abs disinseribile come altre concorrenti, ma a dirla tutta non ho sentito la mancanza di questa opzione.

La Crossrunner 800, lo sapete e si vede, deriva direttamente dall’ultima VFR800. A differenza della sorella Sport Tourer ha una posizione di guida più comoda, grazie al manubrio alto e aperto. La posizione in sella è buona, ma a mio parere per una tourer il riparo offerto dal cupolino originale non è il massimo. Ci vorrebbe qualcosa di più esteso sia in larghezza che in altezza, per coprire meglio il pilota dai reflussi dell’aria in marcia.

Dinamicamente nulla da eccepire. I freni sono ottimi sia per l’anteriore che è potente e preciso, che per il posteriore che a me non ha mai dato segni di cedimento o di bloccaggio della ruota nelle situazioni più estreme (poche in verità nel mio viaggio in Spagna).  Anche il telaio non mette mai in difficoltà, mentre per le sospensioni, chi ha tempo e voglia può cucirsi la moto addosso grazie alle mille regolazioni. Per me è andata bene quella standard.

Il motore è il collaudato V4 con sistema VTec. Qui apriamo un discorso su due fronti: il primo riguarda l’erogazione, il secondo è per il consumo. Andiamo con ordine. Il sistema VTec è geniale ma ha ancora qualche limite. Il motore funziona normalmente con due valvole per cilindro e apre le altre due solo a un determinato numero di giri (circa 7.200 giri/min) per aumentare la potenza (e i consumi). Presente sulle VFR da ormai una decina d’anni, il sistema VTec ha il solo limite, ancora non sistemato del tutto, di essere fin troppo avvertibile dal pilota. La sensazione per capirci è quella della valvola allo scarica che si apriva di colpo nelle 125 due tempi di una volta…

Passiamo al consumo. Da possessore di VFR (prima serie) so benissimo quale sia l’attitudine al consumo del V4 Honda. Ebbene, una bella notizia. Se si viaggia sotto al limite del VTec (andature più che dignitose per la strada), il consumo è molto basso. In oltre 850km, la media è stata 19,2km/litro, il che significa una autonomia con il pieno di circa 400 km. Miracolo!

Una cosa che mi è servita e mi è piaciuta moltissimo della Crossrunner che ho avuto il piacere di portare a spasso in Spagna, riguarda la fanaleria. Il complesso proiettore anteriore in particolare era a Led. Questa tecnologia assicura un fascio luminoso migliore addirittura dello Xenon e per chi ha qualche diottria in meno, fa davvero la differenza di notte.

Versante valigie. Chi viaggia a certe cose ci sta attento, e anche io ci sono stato. Con le tre valigie del catalogo Honda montate, la Crossrunner non perde molto nella linea e guadagna in capacità di carico a patto che si utilizzino le borse interne dedicate. Non avevo a disposizione le borse Honda e quindi ho messo un po’ a forza due zainetti nei bauletti laterali, mentre il centrale è grande e ben sagomato. Diciamo che una settimana buona la si fa, ma non in coppia. Il sistema di sganciamento delle borse è ben fatto. In pratica gli attacchi sono nella moto (tipo BMW) e non si vedono molto una volta tolti i bauletti. Per le tre borse basta la chiave di accensione e questo evita “l’effetto San Pietro” nelle tasche.

Honda-VRF800X-Crossrunner-2015-10Ultimo commento per la strumentazione. Anche in questo campo la Honda eccelle. Nel cruscotto c’è tutto in versione digitale: tachimetro, contachilometri con due parziali, computer di bordo (con consumi, medie orarie e temperatura esterna), indicatore del livello del carburante, indicatore del Traction Control (va da zero a due, la prima posizione è senza controlli, poi controllo mild e controllo rain) e indicatore delle manopole termiche (5 livelli di calore, si attiva dalla manopola sinistra con un pulsantino che non da’ alcun fastidio). Ebbene, per quanto completo, all’utente ciecato come il sottoscritto, qualche informazione passata dal cruscotto può sfuggire a causa delle dimensioni non esagerate dello schermo. Quello che è importante, per me in un viaggio, è che velocità e benzina si vedano bene, tanto basta e tanto si vede.

Il giudizio complessivo sulla Honda Crossrunner 800, per quello che mi riguarda è buono. La moto è ottima anche sullo sterrato leggero (provato a causa di un cartello che mi ha fatto finire su un cantiere stradale), è stabile nelle curve e ha tanta birra nel V4. Per essere una parente del VFR il consumo di benzina mi ha stupito, lo sottolineo, mentre, suggerisco un cupolino aftermarket per una migliore qualità del viaggio.

 

Condividi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *