Parigi non vuole i monopattini e fa bene

Hanno due ruote e un manubrio, per questo me ne occupo. Ma chi li usa può non mettersi il casco, o fottersene del codice della strada. Non dovrebbe essere così, ma è così. Vengono presi e mollati senza regole, intralciando i marciapiedi, senza consentire a volte il passaggio dei pedoni, figuriamoci dei disabili. Sono i monopattini elettrici, quegli oggetti ne carne ne pesce (non sono scooter e non sono biciclette) che creano più difficoltà che vantaggi e che stanno sempre di più in mezzo ai piedi in quasi tutte le città italiane.

In due sul monopattino a Roma, foto Corriere.it – Roma (dal web)

Pochi giorni fa mi ero occupato dell’addio annunciato di Acciona dall’Italia. L’azienda spagnola ha deciso di portare via i suoi 1700 scooter elettrici dal nostro Paese per problemi con gli utilizzatori maleducati, per i furti dei caschi dai bauletti e perché le buche delle nostre città rompono le sospensioni dei mezzi, insomma per tute cose che alla fine non permettono un guadagno a fronte della fornitura del servizio.

Sui monopattini ho una mia idea precisa, che non è positiva. Li trovo infestanti, cari e pericolosi proprio per il fatto che si muovono in città poco manutenute e perché alla fine il telaio sei tu che lo guidi. Fatta questa premessa, accolgo con deciso ottimismo la decisione presa dalla città di Parigi che vieterà questa forma di mobilità condivisa a partire dal prossimo settembre.

Attenzione, non è stato il sindaco, la signora Anne Hidalgo a decidere, ma i cittadini che hanno votato al referendum promosso dal comune, che chiedeva appunto se mantenere o cancellare i monopattini dalle strade della capitale francese. Alla consultazione hanno votato in pochi, solo l’8% degli aventi diritto, ma è interessante capire il perché della decisione di eliminare i monopattini dalla Ville Lumiere.

Le motivazioni sullo stop dei patinette vanno dalla possibilità di noleggiare questi mezzi a 12 anni (in Francia è così), la scarsa sicurezza di questi mezzi, la guida pericolosa di chi li usa oltre ai numerosi incidenti anche mortali che hanno coinvolto anche una donna italiana deceduta sul lungo Senna nel 2021 dopo essere stata investita proprio da un monopattino su un’aera pedonale.

In Italia come siamo messi? Secondo sicurauto.it gli incidenti stradali con lesioni a persone che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 2.101, con 9 vittime e 1.980 feriti di cui 1.903 conducenti e 77 passeggeri (tutti fuorilegge visto che le regole della circolazione sui monopattini elettrici escludono la presenza del passeggero). Si sono inoltre contati 1 morto e 127 feriti tra i pedoni investiti. Non va meglio per le  biciclette elettriche o e-bike, che nelle statistiche del 2021 e sempre in Italia, sono state coinvolte in 691 sinistri, con 13 vittime e 641 feriti.

Insomma qualcosa non va. La condotta di chi affitta questi mezzi non è la migliore, in effetti è difficile vedere un vigile urbano fermare un monopattino o una bici per contestare un’infrazione e questo è parte del problema, come lo è far circolare questi mezzi sulle strade smontate e distrutte delle nostre città.

Il monopattino è uno strumento di mobilità alternativa? Sì, ma deve avere regole chiare nelle quali gli utilizzatori devono stare, prendendo multe se serve. Ma siccome non accade, tanto vale fare come i parigini, prendiamo esempio e diamo un segnale. Io voto per il ban dei monopattini!

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