La prima di Bez e i nervi di Pecco

Domenica in Argentina doveva andare in modo diverso. Dopo la garetta di sabato vinta sull’asciutto da Brad Binder su KTM che ha fatto un vero e proprio miracolo perché partiva dalla quinta fila. Il sudafricano ha sfruttato tutti i buchi lasciati liberi in partenza dai suoi avversari, facendo la vera differenza. Ma la pista non era quella di domenica, sabato non pioveva.

Il meteo ha cambiato di tanto i piani delle squadre nel pomeriggio di domenica. Flag to Flag o gara bagnata? Il cielo di Rio Hondo non dava scampo, grigio senza buchi, ovvero il gelo nelle vene di qualsiasi capo tecnico, team manager e pilota.

Difficile parlare di strategie prudenziali in pista, ma qualcuno, forse doveva ragionare di più. Con il bagnato gli “underdog” vengono fuori. Si fanno avanti quei piloti che solitamente lotterebbero per le posizioni entro i 10 e più in la. Se leggiamo la gara come va letta, doveva andare esattamente come è finita. Marco Bezzecchi che fa la storia del Team Mooney VR46, vincendo la sua prima gara, Johann Zarco che va sempre forte sul bagnato, Alex Marquez forse doveva arrivare quarto. Il podio invece ha visto il fratello di Marc sul podio, meritando la posizione.

Cosa è successo, invece? A un certo punto il migliore, quello che ha il numero 1 sulla carena, Francesco Bagnaia, decide di cambiare passo. Confesso che anche io che stavo guardando la gara in TV mi stavo appisolando. Dopo metà gara le posizioni sembravano plafonate, solo Bezzecchi martellava il suo ritmo più velocemente degli altri. Pecco ha perso la pazienza o la lucidità se volete, forzando il suo passo, ottimo e buono per il podio fino a quel momento, perdendo l’anteriore dopo aver passato Alex Marquez e scivolando con la sua rossa sulla ghiaia. La gara di Bagnaia non finisce però, perché il piemontese è riuscito a terminare la gara fuori dalla zona dei punti. L’exploit del campione del mondo ha avuto come risultato la perdita della leadership del campionato, a vantaggio del collega Ducati e VR46 Marco Bezzecchi.

Pecco ha fatto quasi venire un infarto a Tardozzi e fatto scendere più di un Santo dal calendario, in Quaresima per giunta. Sono errori che un Campione del Mondo non deve fare. Se inizi un mondiale vincendo il primo week end a Portimao, dominandolo, il terzo posto in Argentina dopo il sesto nella garetta di sabato era un buon bottino di punti. Quindi, Pecco, male!

Bez, che ha tagliato il traguardo con un vantaggio di sicurezza (oltre 5 secondi), inseguiva la sua prima vittoria nella classe regina, lo aveva detto in conferenza stampa, giovedì scorso. Se lo sentiva forse, sapeva che la pista argentina, che per molti è una spina nel fianco, per lui poteva essere amica. A Rio Hondo Marco aveva vinto la sua prima gara mondiale in carriera, in Moto3. Il ragazzo romagnolo che somiglia tanto a un altro Marco, ha fatto tutto bene, merita un 10 in pagella con lode. Bravo tanto da far accendere un faro su di lui. Ora Bez inizia il suo percorso verso il team ufficiale, è sicuro.

Chi naufraga nella pioggia di Rio Hondo sono le Aprilia. Lo scorso anno Aleix Espargarò aveva ottenuto la sua prima vittoria in Argentina e le aspettative degli uomini di Noale era tanta. Vinales era quello che sembrava più a suo agio, poi il tracollo in gara con Maverick che chiude dodicesimo e Aleix addirittura quindicesimo.

Una piccola resurrezione c’è stata. Quella della Yamaha con Franco Morbidelli che ha chiuso quarto, sorpassato nel finale da Zarco. Morbido ha sottolineato anche la grande difficoltà della Yamaha che in questa stagione si sta perdendo contro le case italiane sempre più protagoniste. Honda è l’altra giapponese che arranca. Per raddrizzare le cose serve coraggio e soldi, il primo non manca agli asiatici i secondi potrebbero essere già stati destinati ad altri progetti. Speriamo che non si stanchino e non se ne vadano come ha già fatto Suzuki.

Adesso aspettiamo solo l’arrivo del Circus ad Austin, dove dovrebbero rivedersi anche Marc Marquez e Enea Bastianini. Per Marquez ci sarà il momento della verità sulla sanzione rimediata a Portimao. Per Enea sarà il caso di rimanere saldo in sella, anche perché pare già in discussione la sua permanenza al fianco di Bagnaia.

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