Arrivati, siamo tutti arrivati. Certo che sia io che Alex De Angelis che Max Sabbatani non ce la potevamo aspettare più impegnativa questa trasferta.
Iniziamo con le rassicurazioni. La VFR dispone da questa mattina alle 11.30 di un kit corona catena pignone spaziali, che l’ha fatta ringiovanire non poco dal punto di vista dinamico. Come se una bella 50enne si rifecesse culo e tette, praticamente una milf!
Con i miei compagni di viaggio già a poco meno di 200 km dalla destinazione finale, e dunque, una volta ritirata la moto (e ristrisciata la carta di credito), ho puntato deciso verso la Germania. Vestito come un palombaro che lavora allo scafo della Concordia non mi sono sentito mai del tutto a mio agio in sella, ma questo toccava fare, se no acqua nelle mutande, vero Dea?!?
Tra lavori in corso e deviazioni, con solo tre pieni (di cui due di Aral a 102 ottani, che in Germania me lo posso permettere perchè comunque costa meno delle verde), sono arrivato in Hotel dove ho scippato a qualcuno una stanza, dato che ero previsto per domani.
Ma il viaggio come è andato? Come se mi mettessero in moto dentro a un autolavaggio. Ha piovuto SEMPRE! Varie intensità e con l’aggiunta ogni tanto di vento forte laterale rincoglionirebbero chiunque. Ero talmente rincoglionito al terzo rifornimento che il casco è volato per terra frantumandosi in uno degli snodi per l’apertura della mentoniera. La ciliegina su una torta che qualcuno ha farcito con il sale…