Yamaha insegue Ducati, ovvero il mercato (ora) ha bisogno delle Scrambler

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La capacità di reazione dei giapponesi è notevole, bellissima ed efficiente. La chiave di molte scelte industriali non passano dalla parte del cuore, ma dal ragionamento statistico puntuale, dall’analisi dei dati di vendita e della concorrenza.

Esempio lampante è la nuova Yamaha XSR700, sorella bella della MT07, moto quest’ultima interessante ma non certo dall’appeal marcato, con l’unico vantaggio effettivo di costare poco e di andare bene. Dato che i numeri sono numeri e si costruiscono moto non certo per beneficienza, ecco che arriva la versione “scrambler” della MT con la XRS. Si tratta di un prodotto certamente più appetibile ma che scimmiotta qualcosa di già visto anche in particolare che si potevano fare in modo più personale.

Credo di essere immune da commenti se intendo la XSR700 come la rivale made in Japan della Ducati Scrambler e spiego anche il perché. In primo luogo analizziamo i dati di mercato. La Ducati ha fatto segnare numeri decisamente interessanti nei primi mesi dell’anno e sta continuando sulla strada buona anche per il resto dei mesi che mancano alla fine del 2015. Non è un mistero che non ce ne siano disponibili nella rete dei concessionari della casa italiana, che ha dei tempi di attesa che superano i tre mesi. In particolare i dati di vendita parlano chiaro, con 9000 Scrambler vendute in tutto il mondo e con un aumento di vendite in Italia per il marchio di proprietà dell’Audi proprio grazie a questo modello che si attesta a +51%.

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Lasciamo da una parte i numeri e veniamo alla XRS. A differenza della MT-07, questa “nuova” moto di Yamaha, ha ricevuto un faro tondo, una nuova coda più tradizionale e un cruscotto che non so perché mi sa di già visto. Rotondo, digitale, con il contagiri a cornice… Uguale, nel concetto a quello della moto italiana, insomma. Un esempio di poca personalità anche nel disegno del serbatoio che da spigoloso diventa tondeggiante nella parte superiore. Meccanicamente il bicilindrico frontemarcia della MT-07 è sempre lui come loro sono i freni (a margherita, che poco hanno a che fare con una moto del genere). Il manubrio, anche quello è cambiato, ora più orientato al pilota, mentre la sella non è più a due piani, ma ha un aspetto classico e comodo in un solo pezzo.

E’ bella la XRS? Nessuno dice il contrario. Quello che emerge è che per l’ennesima volta – noi italiani – ci siamo inventati una nuova moda, o meglio l’abbiamo saputa far rinascere nel modo giusto, creando un nuovo segmento di vendita – che va oltre le naked – quello delle Scrambler.

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3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Luca Pasquy ha detto:

    Volevo e vorrei acquistare la Scrambler, ma il tempo di attesa è di poco inferiore ai 4 mesi.
    Magari con la Yamaha in una settimana o poco più ce la faccio.
    Aspettare una moto acquistandola ad aprile e ricevendola a fine agosto non giustifica il marchio pur prestigioso Ducati.

  2. ridersonline ha detto:

    Sono d’accordo con te. Ma è innegabile che Ducati con la sua Scrambler abbia dato vita a un segmento nuovo che con altre moto simili non è decollato sino a questo momento. La Yamaha è un’ottima moto non si discute, la base tecnica della MT07 è garanzia di divertimento, peccato il design sfacciatamente ispirato…

  3. Paolo ha detto:

    L’ho comprata, garage metal (serbatoio in aluminio spazzolato)…. è bellissima e va che è un piacere, beve pochissimo, spinge e diverte. Ed è Jap! Posso dire che sono alla mia 5a Yamaha, mai avuto probelemi tecnici nè di qualità dei materiali, nonostante tutte siano state parcheggiate in cortile all’aperto per anni. Non so se della Ducati si possa dire altrettanto: mi auguro di si, soprattutto per chi ha sborsato un bel po’ di soldi in più rispetto allaXSR. E comunque sono belle entrambi. Anzi: le moto sono TUTTE BELLE!
    Un saluto.
    Paolo

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