Yamaha ora guarda al futuro, Lorenzo tester completa il benservito a Rossi

il

Ok, avevo scritto ieri che vedevo Jorge Lorenzo collaudatore di nessuno, mi sbagliavo. Non tenevo in considerazione quello che stava succedendo davvero. La mossa di Yamaha di annunciare Lorenzo tester per la stagione che sta per iniziare è una mossa fantastica, diabolicamente convergente con la presentazione del Team SKY VR46 che oggi al Motor Ranch di Tavullia presenta le sue attività nelle classi Moto3 e Moto2.

Dunque Lorenzo torna a casa, come fece Valentino, ma non proprio. Entra dalla porta laterale, sarà in squadra anche se nei week end di gara sarà da una parte e non si butterà nella mischia. Lorenzo è una pedina importante per la politica all’interno del box di Iwata, un segnale chiaro per Rossi che ormai la sua era è finita.

Rossi del resto non vince un mondiale dal 2009, non ci arriva vicino dal 2015, nel 2019 ha chiuso decimo in classifica, nonostante abbia continuato a puntare il dito contro la Yamaha che a suo dire non riusciva a rendere la M1 una moto competitiva. Eppure la M1 è stata una moto competitiva nella scorsa stagione, chiedete a Fabio Quartararo e a Maverick Vinales o anche a Franco Morbidelli, in crescita costante nel 2019. L’unico a non andare al livello delle sue stesse lamentele è stato Rossi.

Se ho imparato qualcosa nelle corse è che se punti il dito contro la casa con la quale corri, prima o poi la paghi, anche se hai ragione, figuriamoci se hai torto. I giapponesi questo concetto lo estremizzano. Prima chiedono scusa per non essersi dimostrati all’altezza, poi studiano il problema, confrontano i dati dei piloti, verificano e riverificano i dati, valutano e ponderano, fino a che, vestiti del loro kimono da Kendo, ti sbattono fuori dal tatami.

Cosa succede adesso che Lorenzo è in squadra. Succede che il clan Rossi, non solo Valentino, ha una stagione per fare i bagagli e cercare una nuova sistemazione. Valentino potrebbe scegliere di rimanere in orbita Yamaha accettando il downgrading forzato al Team Petronas oppure cambiare aria. Dove potrebbe andare Rossi? Due le strade possibili. La prima, quella di rimanere in MotoGP a provare a se stessi di non essere finiti, magari cercando appoggio da Davide Brivio per creare un team VR46 in MotoGP con le Suzuki clienti che dovranno essere schierate nel 2021. La seconda strada è salutare la compagnia delle moto e andare a gareggiare con le auto nell’endurance, cosa che a Rossi piace moltissimo. Ma se scegliesse questa strada, mi domando, che fine farebbero tutte le attività che Valentino ha messo in piedi nel paddock? Forse le lascerà gestire a qualche “famiglio” (tutti devono poter lavorare…), mentre lui inizia una nuova carriera agonistica su 4 ruote.

La notizia del giorno, oltre ad essere quella che Lorenzo non aveva nessuna voglia di smettere di correre, ma doveva fare spazio ad Alex Marquez nel Team HRC, è che Rossi di fatto è stato messo alla porta del tutto (anche come pilota di riferimento per lo sviluppo della M1) da Yamaha.

Ed è solo gennaio…

Condividi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *