E’ stata raggiunta la nuova frontiera. Le supersportive sono morte, o almeno così abbiamo creduto, ma non è così. La resurrezione è avvenuta tardi, non sono bastati i canonici 3 giorni, c’è voluto di più.
I numeri del mercato delle supersport sono ancora esigui e per questo è sembrato che la clientela andasse da un’altra parte.
In questi ultimi anni, vuoi per la crisi, vuoi per i tempi che si restringono nel tempo libero, le best seller non hanno più carene filanti e motori ruggenti. Sono moto facili e possibilmente economiche.
E allora cosa è successo? Le case hanno alzato il tiro. Nelle conferenze stampa pre Eicma e nel recente salone di Colonia, a gamme completissime di moto dalla 125 all’immancabile 300 fino alle 900 o 1200 da turismo, sono tornate prepotenti anche le supersportive.
Ha iniziato la BMW, che aveva il primato con la S1000RR, la prima mille con una sofisticata elettronica, ad alzare il tiro fino ai 199 cavalli. La tedesca ha fatto capire agli altri che veloce e filante poteva ancora essere una giusta via di comunicazione del proprio “savoir faire”. Poi a ruota si sono svegliati gli altri.
Le ultime due presentazioni, quelle di Ducati e Yamaha, hanno buttato li due moto decisamente over skilled (e manca la Honda…). La nuova Panigale 1299 e la R1 versione 2015 hanno 405 cavalli in due. L’italiana con il record di 205 Cv, la giapponese con “solo” 200 Cv. Ma non si tratta solo di mostri di potenza. Sono anche delle moto “nerd”. Loro sanno. Sentono l’asfalto e adattano motore, freni (ABS), trazione e anche sospensioni alla bisogna.
Insomma, per moto di domani ci vogliono anche “piloti” al passo con i tempi, in grado nel caso della R1 di mettere a punto la propria moto tramite l’apposita App Android che permette di variare mappature e impostazioni via wifi.
Le moto ora ci sono, veloci, intelligenti e micidiali, siamo pronti noi? Ma soprattutto sono pronte le nostre strade a forcelloni in magnesio e cerchi forgiati?
Insomma la domanda è: il mercato europeo premierà questo immane sforzo tecnologico che viene dalla MotoGP e dalla Superbike o le R1, Panigale e S1000RR rimarranno solo fantasie erotiche di motociclisti sempre più virtuali?