Addio ai V4 giapponesi, ed è un vero peccato

Honda ha detto stop. Nel suo listino non ci saranno più le gloriose VFR 800 e nemmeno la versione crossover, ovvero la Crossrunner 800. La cosa comica è che la stessa Honda ha giustificato questa decisione dicendo che la serie VFR è stata ritirata perché consuma e inquina troppo.

Beh sono circa 36 anni che le VFR consumano (e inquinano di conseguenza) troppo. In Inghilterra, dove questo modello è sempre andato forte nelle vendite, era stato ribattezzato Very Frequent Refuelling.

Chi di voi ha mai avuto un VFR può testimoniarlo, i consumi sono sempre stati una caratteristica di prodotto. La sete e la grande dispersione di calore, che rende le VFR, soprattutto quelle delle prime due serie (RC24 e RC24II), delle moto infernali in estate.

Ho la fortuna di conservare un esemplare, quello in foto qui di fianco (o sopra se leggete da mobile), da circa 24 anni. Posso dire molto su questa moto, è stata mia compagna di avventure, viaggi e follie a tempo pieno e poi sempre meno. Il mio è un esemplare del 1987 con motore con distribuzione a cascata di ingranaggi, originariamente color carta da zucchero, diventato poi rosso dopo una scivolata. Negli anni mi ha dato soddisfazioni, poi è rimasta nell’ombra per circa 9 anni ad aspettare il suo turno, mentre io compravo e vendevo qualsiasi altro tipo di moto.

E’ stata rimessa in moto e in sesto in due ondate. La prima ad opera dei ragazzi di LaMoto Roma, la seconda è stata la volta dei ragazzi di BRT prototipi, che sono riusciti a fare qualcosa che non avevo mai provato prima: farla consumare il giusto. La mia VFR ha sempre avuto sete, a volte sfioravo i 10 km/l, ma dopo l’ultima messa punto con sincronizzazione dei carburatori, ho apprezzato i quasi 18 km al litro.

La mia vecchia è venuta a fare il giro d’Europa (un pezzo) nel 2015 in Croazia, Slovenia, Austria, Svizzera e praticamente tutta l’Italia. Mi ha portato in trasferta in Puglia, mi ha portato al Sachsenring insieme a quegli sciamannati di Alex De Angelis e Max Sabbatani (anche li un’avventura!), mi ha portato al lavoro tutti i giorni per anni e adesso si gode la pensione da signora, in garage, dove viene tenuta in ordine per una sgroppatina, una volta ogni tanto.

In effetti ho sempre covato l’idea di comprare un altro VFR, uno moderno. L’ultima versione mi è sempre piaciuta, ma non ho avuto mai l’opportunità di provarlo.

Mi dispiace sia finita la saga proprio ora, ma il futuro non è più dei V4 inefficienti e rumorosi, ed è un vero peccato.

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