Associazione mafiosa e riciclaggio, nei guai Grillini

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Andrea Grillini (nella foto sulla destra, accanto a Roberto Rolfo) è agli arresti domicialiari nell’ambito di una vasta operazione antimafia con accuse pesantissime per gli arrestati (169 in tutto):  associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, autoriciclaggio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia di beni, procurata inosservanza di pena e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso, come scritto in una nota ufficiale diffusa dalla Procura Distrettuale di Catanzaro.

Una brutta storia, bruttissima che dalla sera alla mattina proietta un personaggio della Superbike vicino alla malavita organizzata. Al manager emiliano, che è stato fermato nell’ambito di una vasta operazione antimafia denominata Stige, svolta tra Italia e Germania, è stato notificato l’arresto ai domiciliari e un sequestro preventivo di beni per un valore di circa 50 milioni di euro, sembra, per aver usato la sua attività in pista per effettuare fatture false, riciclare denaro fino a 50 mila euro a settimana.

Secondo le intercettazioni, Grillini, arrestato con altre 168 persone, sembra abbia avuto rapporti con i boss ‘ndranghetisti dei Farao-Marincola.  In una nota della Procura di Catanzaro si legge: “La cosca aveva infiltrato il tessuto economico e sociale dell’area cirotana mediante un radicale controllo mafioso degli apparati imprenditoriali, operanti soprattutto nei settori della produzione e commercio di pane, della vendita del pescato, del vino e dei prodotti alimentari tipici, nonché nel settore della raccolta e riciclo sia di materie plastiche sia di r.s.u. L’indagine è riuscita quindi a delineare il quadro complessivo degli interessi illeciti gestiti in ambito nazionale e estero dal sodalizio indagato, verificando altresì la disponibilità di ingenti risorse finanziarie che venivano reimpiegate in numerose iniziative imprenditoriali e commerciali nel nord-Italia e in Germania. Infine, sono state accertate ulteriori attività illecite riguardanti sia l’operatività di una serie di imprese/cartiere controllate o riconducili alla cosca, deputate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate a frodare l’i.v.a. e ripulire denaro di illecita provenienza, sia relative a un traffico transnazionale di autoveicoli di grossa cilindrata”.

Non ci sono ancora commenti ufficiali da parte di Dorna, che evidentemente dovrà rinunciare alla presenza delle due Suzuki private, presentate a Montecarlo lo scorso 21 dicembre e nemmeno c’è una nota ufficiale del Team riguardo al futuro sportivo della squadra.

I reati contestati a Grillini sono gravissimi, non si tratta solo di sovrafatturazioni, ma a quanto pare di affiliazione mafiosa. Un duro colpo per la reputazione del motorsport e per la Superbike.

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