La classe operaia va in America, si rimbocca le maniche e vince, due volte. Danilo Petrucci, “the HandyMan”, il tuttofare, ha debuttato alla grande nella gara del Campionato Moto America con la Panigale V4 del Team Warhorse di New York.
Direte voi, ma che c’entra con la MotoGP. C’entra perché la storia la sta scrivendo lui, Daniletto da Terni, uno capace di vincere praticamente in ogni categoria nella quale ha corso, dalla Superstock 1000, alla MotoGP, al campionato enduro, alla Dakar alle derivate di serie americane. Petrucci che ha dovuto abbandonare il paddock della MotoGP per non aver trovato una sella o avuto l’opportunità di continuare la sua avventura nella classe regina – fate voi – ha fatto un capolavoro in una categoria nuova, per niente facile, dominata da piloti locali forti e con delle gomme, le Dunlop, che in confronto alle Michelin della GP sono molto diverse per essere buoni.
Non solo, possiamo dire che Petrucci correva al 75% della forma fisica, per gli acciacchi della Dakar e quelli che ci ha messo lui cadendo mentre si allenava con la moto da cross. Insomma, Danil1(ONE) in questo caso, merita un super 10 fuori classifica, conquistato davanti a quelli che in qualche modo lo hanno scartato.
Veniamo alle pagelle.
Qualcuno, del paddock mi ha detto che non posso fare le pagelle perché sono anni che non vado alle gare e che quelle fatte dal divano sono inutili. Vero, verissimo, ma voglio ricordare a tutti che queste sono classifiche personali, che si leggono tra il divano e il cesso, che non influenzano la quotazione di alcun pilota e che non devono in nessun modo essere prese sul serio. Chi lo fa, prende se stesso troppo sul serio. E comunque, le pagelle le scrivo non dal divano, ma dal tavolo della cucina. Senza polemiche.
1.ENEA BASTIANINI 10 – Ma che bello che è da vedere Enea in moto. Cattivo ma pulito, costante, incisivo, bilanciato. E quando serve, come ha detto lui, spinge come un bastardo, per vincere. I campioni fanno così. Enea continua a interpretare al meglio la sua Desmosedici “usata”, ha una squadra affiatata e tanti dati da poter sfruttare a suo vantaggio e non si tira indietro. Siamo a due vittorie. Bello così!
2.ALEX RINS 9 – Il pilota aragonese della Suzuki ha fatto una gran gara. Non si discute. Rins ha guidato da manuale infilandosi e battagliando con una nuvola di Ducati, beffando Jack Miller e tentando di arrivare sulla coda di Bastianini, che lo ha controllato però a dovere rifilandogli due secondi buoni. Rins ha comunque fatto una gran gara, bisogna sottolinearlo.
3.JACK MILLER 8 – Non mi nascondo e confesso che mi aspettavo di più da Miller. L’australiano è uno di quei piloti puri alla Petrucci, con in più la classica ignoranza “downunder” che ci sta tutta. Ma ha iniziato la stagione così, un po’ in difficoltà. Vuoi la nuova Ducati, vuoi che forse già qualcuno gli sta trovando un sostituto, ecco che il cavallo australiano non mi performa come dovrebbe. Un peccato, ma ad Austin ha fatto una gara bella.
4.JOAN MIR 8 – Le Suzuki mi sono piaciute tutte e due. Mir sembra aver ritrovato la confidenza che forse aveva perso nella stagione 2021. Mi piace lui, mi piace Rins, che comunque vedo più forte tra i due.
5.FRANCESCO BAGNAIA 6 – Dovrebbe essere l’alfiere della Ducati, dovrebbe lottare per il titolo. Non è così. Francesco non va ancora d’accordo al 100% con la nuova D16. Complicata o troppo diversa da quella che sta usando Bastianini, la nuova moto non consente al piemontese di esprimersi. Forse ci vorrebbe più ignoranza? Non lo so, davvero. Ma così i mondiali non si vincono.
6. MARC MARQUEZ 9 – In qualifica Marquez ha pasticciato guadagnando solo la terza fila e il nono posto in griglia. In gara, la moto non ne ha voluto di sapere di scattare come avrebbe dovuto, obbligando Marc a una rimonta forsennata a un ritmo insostenibile per chiunque. L’otto volte iridato, nonostante i suoi acciacchi è ancora il migliore tra quelli in sella a una Honda. Secondo me ancora il migliore del lotto in termini di cattiveria e tecnica. Avrebbe vinto se la moto fosse partita? Non si può dire, ma il sospetto c’è.
7.FABIO QUARTARARO 6 – In questo week end di gara, il campione del mondo in carica ha sancito la sua crisi con la Yamaha, con la moto e forse pure con la dirigenza in pista. Non va. Anzi è solo andato quando si è trovato accanto Marquez. Con lui ha cercato di difendersi e poi, una volta passato, ha attaccato. Ma non è il settimo posto, lontano dalla vetta, il posto di Fabio. La Yamaha deve avere il coraggio di buttare la M1 per farne una nuova da zero, è arrivato il momento.
8.JORGE MARTIN 5 – Ha fatto una qualifica micidiale, passando dalla Q1 alla pole in Q2. Martin ha sicuramente attirato le attenzioni degli scommettitori e pure le mie. In gara non ha brillato, prima risucchiato dal gruppo in partenza e poi bloccato nel traffico. Per ora quella di Austin è stata la gara più deludente per un pilota che sicuramente ha tutte le carte per diventare un mattatore di mondiali.
9.JOHANN ZARCO 5 – Da protagonista del 2021 a pilota opaco nel 2022. Zarco va a ondate ed è un peccato perché, credetemi è proprio forte. Ha i mezzi per fare bene e ha talento, mi dispiace vederlo li dietro. Da Portimao lo vedremo più avanti. Vero Johann?!
10.MAVERICK VINALES 7 – Dopo l’exploit del compagno di squadra in Argentina, ad Austin il migliore sulla RS-GP è stato Maverick. Lo spagnolo sta prendendo confidenza con la nuova Aprilia e non è detto che le sue performance in Europa non migliorino.
11. ALEIX ESPARGARO’ 6 – Forse, dopo una vittoria, un undicesimo posto, non meriterebbe la sufficienza. Ma Espargarò senior alla fine ha fatto un week end dignitoso su una pista forse la meno favorevole alla moto italiana. Anche per lui si attende l’Europa.
12.BRAD BINDER 6 – La KTM in America ha sofferto, nonostante questo il miglior arancione si è confermato il sudafricano, che ormai dovrebbe aver ben visibili i gradi di capitano della compagine austriaca. La sufficienza è per aver messo dietro due Honda ufficiali.
13.POL ESPARGARO’ 4 – Con Marquez sesto dopo una rimonta furiosa, il tredicesimo posto di Pol Espargarò non si può tollerare. Lo spagnolo forse inizia a sentirsi non così ben voluto in squadra come in passato e sta perdendo confidenza anche nei confronti in una moto – probabilmente – acerba. Il problema è che vicino a Marquez sembrano tutti “meno capaci”.
14. TAKAAKI NAKAGAMI 4 – E’ stato il migliore tra i piloti del Team LCR, visto che Alex Marquez ha finito con una caduta anche questa gara, ma non basta. Il giapponese non ha sfruttato il suo talento più che la sua moto sulla difficile pista americana. Taka mi piace molto, ma deve trovare costanza nella zona dei primi 5.
15. ANDREA DOVIZIOSO 6- – Dovi c’è. Insomma. Un punto portato a casa, il primo della stagione per un ex protagonista del mondiale ora relegato alle retrovie non illuminate dalle telecamere. Non è bello per noi che guardiamo le gare, pensate per lui che sta li a sputare l’anima. Speriamo solo che la situazione cambi, ma sono poco fiducioso.