Eicma, Ducati fa “all in” con la V4, ma è tempo di naked

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Che inizio! Eicma ha debuttato, nella sua edizione 2017, col botto. Ducati ha fatto un all in di tutto rispetto, buttando sul piatto una super sportiva che diventa subito il nuovo riferimento della categoria, la Panigale V4 1100. 

Nella sua versione “standard” questa nuova Panigale viene dichiarata con 214 Cv, che diventano 226 nella versione “Speciale” orgogliosamente presentata dal presidente Claudio Domenicali e portata sul palco della world première da Casey Stoner in persona.

A proposito di piloti, qualcosa è andato storto. C’era Petrucci, c’era Jorge Lorenzo, c’era Andrea Dovizioso, c’era Chaz Davies, Casey Stoner, ma non c’era Marco Melandri. Strano, no? Io credo di si perché l’assenza dell’italiano è pesante, e passi la diserzione di Scott Redding che non guiderà più una Ducati il prossimo anno, ma che succede con Marco?

Torniamo alle moto. La Panigale V4 fa paura nei suoi numeri, con un rapporto peso potenza che non avrebbe sfigurato nella MotoGP di tre anni fa, figuriamoci con queste premesse la versione 1000 che correrà in SBK dal 2019 cosa potrà fare. Naturalmente tanta grazia va a braccetto con tutta una serie di assistenti alla guida che servono per domare i cavalli e salvare la vita di chi guida la V4 anche per strada, anche se questo utilizzo pare superfluo anche nella versione normale della nuova belva bolognese.

Non solo supersportive, però. Eicma “parla” naked. In casa Ducati quest tendenza, tutta retrò, la cavalcano la Scrambler 1100 e la Monster 821. La seconda è ormai un classico, la prima, invece, con oltre 43.000 pezzi venduti in soli due anni scarsi di commercializzazione, rischia di diventare un filone da coccolare. Scrambler 1100, nei commenti dei vari gruppi che frequento (ho una Scrambler anche io), non ha però fatto breccia. Pochi Cv in più per 15.000 euro, non sembra una ricetta vincente e poi il doppio scarico posto adesso in alto, ricorda troppo la Monster 1200. Forse la “Scramblerona” è fatta per mercati diversi da quello italiano… 

La tendenza naked è ben radicata in questo salone del ciclo e motociclo. Ha iniziato la Kawasaki in Giappone presentando la intanto classic Z900RS, ha proseguito Ducati, come detto poco sopra, e ha continuato Moto Morini, che finalmente dopo anni di problemi e di silenzio, sembra stia veramente cercando di tornare. La casa ex bolognese, ha partorito una moto iconica, la Milano. Un bicilindrica con telaio in traliccio che fa il verso alla vecchia 3 e mezzo degli anni 70/80. Bella, fascinosa e per niente scontata, questa moto ha di stonato solo l’impianto di scarico, figo nei collettori lavorati e storti, brutto nel pancione che racchiude il catalizzatore, ma l’Euro4 va rispettata e non si scappa.

Per quanto riguarda le anteprime, abbiamo avuto un assaggio, i prossimi giorni saranno un pullulare di novità, godiamocele.

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