Non chiamateli, vi prego, ordini di scuderia

Stavo cercando di non intervenire sulla questione. Ma non posso farvela passare liscia. C’è qualcosa che sta per accadere nella MotoGP. Un pilota in lotta per il mondiale è in affanno, dopo aver rimontato posizioni e punti, adesso è in vantaggio, ma potrebbe “sentire la pressione addosso” come lui stesso ha detto.

Invoca, ora, gli ordini di scuderia. Non ci sarebbe nulla di male, se solo il suo compagno di squadra potesse aiutarlo. Ma il suo compagno partirà, nella penultima gara della stagione, cruciale per il titolo, lontano dalle sue posizioni e forse non potrà aiutarlo.

Dunque, quale aiuto sta chiedendo Francesco Bagnaia alla sua squadra? Nessuno. Sta chiedendo ai vertici Ducati di intervenire sugli altri piloti della marca impegnati in MotoGP, come Jorge Martin ed Enea Bastianini, che saranno rispettivamente in pole e al secondo posto della griglia di partenza del Gp della Malesia. O anche di fare pressioni sugli altri piloti della marca per ostacolare l’altro pretendente al titolo, il già campione del mondo Fabio Quartararo.

Bene, io spero che questa cosa non accada, mai. Se Ducati mettesse dei limiti chiari – che in effetti ha già suggerito di non superare – agli altri piloti della marca ma non della squadra ufficiale, configurerebbe un illecito sportivo di condotta. Un reato nel mondo sportivo grave che la Federazione Internazionale, se fosse realmente super partes, dovrebbe sanzionare già prima della gara di domenica a Sepang.

Gli ordini di scuderia, comunque, sono sempre esistiti ma all’interno delle squadre, anche se sono poco corretti. Il fatto è che possono minare la correttezza di un campionato se imposti ai piloti di una marca, soprattutto se quella marca ha 8 moto in corsa nel campionato.

Nessuna squadra, ma anche nessuna marca potrebbe intralciare la marcia di Bagnaia verso il mondiale se altri sette piloti facessero il suo “gioco”, ma è veramente questo quello che il pilota piemontese vuole?

Ricordo a Bagnaia, che già con 6 moto in griglia la Ducati ha perso il mondiale contro Joan Mir (che correva praticamente da solo) e contro Fabio Quartararo (idem, visto che Morbidelli è ancora troppo lento per dire la sua in un mondiale).

Non ci sono scuse che tengano. Chi potrebbe aiutare Bagnaia potrebbe – al limite – essere solo Miller, il suo compagno di squadra e sarebbe comunque un tantinello boarder line.

Ma quello che mi rende molto perplesso in queste ore è anche la vicenda delle scie “rubate” da Marc Marquez. E’ mai possibile che nessuno dei colleghi giornalisti si ricordi quante volte e quanti piloti si siano accodati al più veloce in pista per trarne dei vantaggi? E’ mai possibile che ci si scandalizzi solo quando uno “dei nostri” sia in lotta per il titolo, mentre in passato a parti invertite, andava tutto bene?!?

Oggi Marc Marquez lo ha detto chiaro dopo le qualifiche “E’ successo in passato che altri piloti venissero a cercare la mia di scia”, quindi è successo e non era un problema, lo fa oggi lui perché la sua Honda non è motoristicamente all’altezza delle Ducati, allora è uno scandalo da prima pagina, da apertura dei siti. Ma la fate finita?

Decani, inviati, non inviati da casa, esponenti di TV satellitari coi diritti e circo mediatico italiano al seguito, le corse delle moto si fanno così: si apre il gas e si cerca di arrivare per primi al traguardo. Senza trucchetti, senza aiutini e e senza scandali da parrucchiere. Basta cazzate e lasciateli correre. Il migliore avrà la corona.

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