#pendolaires, Comprare una moto in Argentina è (quasi) impossibile

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La crisi politica ed economica in Argentina ha impattato anche nei miei affari. Non sto parlando di business milionari, piuttosto della mia volontà di comprare una moto.

Vi posso assicurare che ci ho provato, per ora due volte, entrambe finite con un nulla di fatto. La crisi della politica bonariense cosa c’entra con questa futile necessità? Ve lo spiego adesso. In questi mesi ci sarà un importante cambio politico alla Casa Rosada e per questo qualche settimana fa gli argentini sono stati chiamati alle urne per definire con una sorta di elezione primaria, quali saranno i loro rappresentanti alle elezioni presidenziali che si svolgeranno a fine ottobre.

Nemmeno a dirlo, il liberista Mauricio Macri è stato sconfitto sonoramente dalla compagine populista/peronista capeggiata da Alberto Fernandez e dalla ex Presidente Cristina Kirchner (pluri indagata per corruzione, ma questa è un’altra storia).

Bene, cosa c’entra questo con me? Ecco diciamo che il tempismo mi è mancato di brutto. Mi sono recato a vedere una moto da comprare, infatti il sabato antecedente alla domenica di voto, quando il dollaro (al quale il peso argentino è legato) era 1 a 46 pesos. Il preventivo era 195.000 pesos, circa 4239 euro al cambio di allora, una cifra che, nonostante tutto, poteva andarmi a genio. Torno a casa dopo aver parlato con il venditore, il quale mi lascia le istruzioni per il pagamento, senza voler alcuna caparra. Il lunedì mattina, dunque, il giorno successivo alle elezioni, il mondo in Argentina era cambiato, ma io ancora non me ne ero accorto. Le urne avevano decretato la vittoria di Alberto Fernandez con un distacco su Macri del 15% (per le primarie) e naturalmente i mercati hanno reagito malissimo, facendo schizzare il dollaro a 68 pesos, un incremento allucinante. Quel lunedì mattina, io presi la decisione: compro la moto e inviai un bonifico alle coordinate ricevute dal venditore 48 ore prima. Risultato: vendita rifiutata. Il venditore, cortesemente, mi ha fatto notare che la situazione era cambiata da sabato e che in quel momento non poteva vendere alcuna moto, poiché il proprietario della concessionaria era in attesa di una attualizzazione dei prezzi. Ero basito. Ancora, il venditore mi ha chiesto di aspettare, altrimenti mi avrebbe ridato i soldi (cosa non scontata da queste parti). Decido di aspettare. Dopo qualche ora, mi invia il prezzo attualizzato: 225.000 pesos, che erano 3308 euro, meglio per me, ma il comportamento del concessionario ai miei occhi di esperto mi erano parsi strani, aveva cincischiato, non mi aveva dato sicurezza, così ho optato per farmi ridare i soldi.

Secondo tentativo. Mi decido per un’altra moto, dunque mi reco in una seconda concessionaria, stavolta ufficiale di un marchio giapponese. Mi siedo davanti a una graziosa venditrice, solo in un negozio enorme, unico avventore – credo – in tutta la giornata. Nel frattempo il dollaro aveva cominciato una lenta discesa e da 68 a 58 pesos. La moto in questione costava di più della precedente, circa 295.000 pesos circa 5000 euro. Stavolta lascio un acconto, scelgo il colore e aspetto alcune comunicazioni da parte della venditrice per quanto riguarda l’immatricolazione prima di fare il bonifico. Erano le 11.30, esco e vado a prendere mia moglie per andare a pranzo. Nel frattempo inizio a ricevere alcuni messaggi dalla venditrice su presunti problemi per immatricolare la moto, legata ai miei documenti che sono in via di rinnovo. Dopo pranzo, alle 13.50, ritorno in concessionaria, mi siedo nuovamente davanti alla venditrice che mi dice, “Se mi invii il denaro ti fermo la moto, che però ha cambiato prezzo”. Rispondo: “Come ha cambiato prezzo?!”. Lei “Siamo una concessionaria ufficiale e la casa ci ha mandato i nuovi listini”. Io, “Scusa sono quello di questa mattina, anzi sono venuto 3 ore fa, come fai a dirmi che hai cambiato prezzo”. Lei, “Sono le nostre direttive, ora la moto costa 303.900 pesos (5400 euro circa)”. Io, “Mah…”. Lei, “Aspetta, chiamo il titolare e vedo se ti può mantenere il prezzo che ti ho detto”. Lei chiama, parla con il tipo e mi dice “Allora, secondo il titolare facciamo che l’aumento lo dividiamo in due, metà lo paghi tu”. Non sapevo cosa dire. In 3 ore la moto era salita di prezzo di 27.400 pesos, da me ne volevano in più oltre 15.000. In un gesto d’orgoglio europeo a quel punto ho annullato tutto e mi sono rifatto dare i soldi della caparra. La reazione della venditrice? Tutto ok, così è l’Argentina.

Quindi per ora niente moto a Buenos Aires, però questa esperienza è buona a capire come va l’inflazione da queste parti. Dopo le elezioni i prezzi sono saliti del 30% in media, portando la media annua quasi al 60% di incremento. Tutto questo sta affossando le vendite di moto (e di auto), che nello specifico a luglio, ovvero prima delle primarie che hanno fatto impennare il dollaro, erano in calo del 26,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Sappiate che le moto sono la via più economica per spostarsi non solo a Buenos Aires, ma in tutto il Paese e questo crollo verticale delle vendite non rappresenta di certo un buon indicatore.

Cosa ho imparato da queste due esperienze: di certo a tenere in considerazione le tutele europee del cliente. Qui le vendite di moto e di auto non seguono i canoni precisi e definiti dal nostro codice al consumo. Una volta contrattato il prezzo, o paghi subito o chissà che succede, mentre da noi, se hai un preventivo in mano con una cifra, quella è secondo i tempi indicati sul documento. I concessionari, poi, sono impassibili alle reazioni dei clienti da questa parte del mondo. Nei due tentativi di acquisto, i venditori al mio diniego non hanno cercato di tenermi a tutti i costi, cosa che un venditore “nostrano” avrebbe provato a fare (se non buttando giù il prezzo, cercando una soluzione che potesse andare bene a entrambi). Qui le cose stanno come dice chi vende, non ti sta bene? Ciao. 

Ora, la mia ricerca per una moto da comprare per il momento si è fermata, anche se rimango interessato. In testa c’è l’ambizione di partire alla scoperta di questo immenso Paese-continente. Vedremo cosa succederà…

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. paolo ricciardi ha detto:

    Buongiorno, avrei necessità di parlare con la redazione ma non trovo il vostro contatto

    1. ridersonline ha detto:

      Salve Paolo, ecco il contatto: lucabologna.press@gmail.com

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