Il sipario sulla stagione 2016 della MotoGP è calato domenica pomeriggio, dopo una corsa, quella di Valencia decisamente bella. Sorpassi e pochi complimenti nelle retrovie, mentre davanti, Lorenzo se ne andava quasi indisturbato a vincere la sua ultima gara in sella alla Yamaha.
Così è andata a Valencia, mentre la Superbike ha chiuso i suoi giochi in Qatar, due settimane fa, il tutto condito da un appuntamento, quello fieristico dell’Eicma, che ha dato un gran segnale di vitalità al settore.
Bellissimo, ma non crediate che ci sia molto tempo per riposare. Già domenica sera nel paddock di Valencia – che ho accuratamente evitato di frequentare, per non rompere i marroni a chi era li a lavorare – c’è stato un gran movimento. Se l’esperienza non mi tradisce, ci sono stati i primi trasferimenti di moto da un box all’altro e i primi cambi di casacca tra gli addetti ai lavori che saranno impegnati con team diversi da quelli con i quali hanno lavorato fino al poche ore prima.
Non è un mistero, il mondo della MotoGP e delle corse in generale, funziona così. Il paddock, tranne alcuni isolati casi, vive di personale contrattualizzato a stagione, quindi quando si arriva al capolinea di una annata di gare, si comincia con la successiva.
Dunque, a Valencia c’è stato il tempo di fare le foto di gruppo con il pilota che va via, con i meccanici che forse rimarranno e con la moto che si è utilizzata per l’ultima volta nella stagione, poi, “change la famme”, e si ricomincia. Meno di 48 ore, in tutto, per ricominciare a correre, scrivere, riparare, studiare, evolvere.
Meno di 48 ore perché la domenica non finisce subito. La gara, poi la premiazione, poi la festa di fine anno. Una volta si ricominciava subito, il lunedì, ma gli effetti devastanti dell’open bar della sera prima erano ben visibili e non solo sui meccanici… Il buon senso ha voluto mettere un paio di giorni per riprendere la forma.
Del resto, quando si torna in pista si ricomincia a “giocare” con giocattoli costosi, magari con situazioni diverse da iniziare, insomma si deve usare un po’ di cervello, magari un po’ più del normale.
Martedì dunque ricominceranno le danze per la MotoGP, poi la Moto2 e la Moto3, infine la Superbike tornerà a lavorare il prossimo 21 novembre a Jerez.
Poco tempo per prepararsi il che significa poca improvvisazione e molta preparazione. Chi farà meglio questi ultimi giorni del 2016 sarà quello che inizierà meglio la stagione, per questo i risultati dei primi test, pur non essendo del tutto attendibili sul piano delle prestazioni, danno già il polso della situazione.
Due giorni per riordinare le idee, resettare un anno lungo e difficile e ricominciare da capo, solo due giorni. Coraggio.