Ora, è presto per parlare della nona Ducati sullo schieramento di partenza della MotoGP del 2022, ma a voler essere maligni, forse Gigi Dall’Igna ci sta già pensando.
Proprio nel pit del podio del GP d’Olanda, Maverick Vinales si è intrattenuto a lungo a parlare sia con Mir che con Zarco, quasi fare, come un appassionato dopo una bella sgroppata per i monti con gli amici, considerazioni sulle rispettive moto.
Vinales non ha più nascosto dal Sachsenring la sua difficoltà a stare nel team diretto da Lin Jarvis. Il manager olandese ha un carattere spigoloso, o gli vai a genio o scendi dal carro e Maverick che è latino e caliente, ha manifestato un po’ troppo la sua insoddisfazione nella mancata reattività della Yamaha alle sue richieste. Maverick poi è da troppo tempo il numero 2. Prima con Valentino, perché Rossi è Rossi e lui la M1 la conosce bene, poi con Fabio Quartararo, che non conosce la moto come Valentino ma è un tritacarne.
Non poteva continuare e Maverick, che è sempre stato impulsivo da giovane, ha ingoiato sin troppo il rospo. Ricordiamoci che in passato si rifiutò di prendere un areo per correre in Malesia quando era in Moto3 nel 2012 per disaccordi con il manager del suo team di allora, facendo scomodare lo stesso Carmelo Ezpeleta per farlo arrivare a Sepang in tempo per la gara. Stavolta ha tenuto, Maverick ha fatto del suo meglio, ma poi è saltato il tappo.
Ora Vinales si separa ufficialmente dalla Yamaha e diventa una pedina importante per il mercato della MotoGP. E’ un campione, ha esperienza nella MotoGP, ha ancora potenziale da esprimere ed è ragionevolmente giovane. Il dream team che tutti vorremo vedere potrebbe essere quello in Aprilia, con Vinales e Dovizioso titolari ed Espargarò e Savadori in un eventuale, non ancora definito, team esterno di sviluppo. Ad Assen, Massimo Rivola di Aprilia Racing ha detto chiaramente che non avrebbe fatto nulla se Vinales fosse rimasto con Yamaha, per rispetto ai concorrenti, ma se fosse stato sul mercato, allora…
Allora, Massimo, lo spagnolo è sul mercato e tutti noi sappiamo che per fare un risultato in MotoGP, ci vuole la moto e il pilota, magari pure due, va. Il momento è ghiotto e sarebbe un peccato farsi sfuggire l’occasione per vedere poi Vinales doversi accontentare di un posto nell’ennesimo team satellite Ducati o KTM al massimo.
Il mercato della MotoGP potrebbe diventare molto interessante con l’affaire Vinales, ma teniamo anche un occhio alla telenovela TeamVR46/Aramco/Valentino Rossi. Qui ci sono più ombre che luci. C’è Rossi che dopo l’ultima caduta ad Assen potrebbe essere sempre più convinto a far largo ai giovani nella prossima stagione. Ci sono gli arabi che hanno i soldi, ci sono altri arabi che hanno il marchio dello sponsor che non ci vogliono mettere la faccia e neppure i soldi. Un momento complesso, non solo per la compagine di Rossi ma anche per il mercato della classe regina.
Non ci resta che mandare in vacanza il circus iridato rimanendo però sempre in ascolto ai rumori di fondo che dal risposo dei piloti, potrebbero dipanare i molti interrogativi per l’anno venturo.
Sperando di non avere mezza griglia di un costruttore solo (Ducati) e di vedere un po’ di coraggio e soldi da spendere da un outsider che vuole diventare protagonista (Aprilia).