Vintage Tour, Diario di Viaggio Parte 2

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Amici vicini e lontani, il mio viaggio va avanti imperterrito e di passo spedito. Io e la trentenne giapponese ci siamo messi in marcia relativamente presto. Nessuna sveglia ha suonato, ma come se ci fose nei paraggi mio figlio, mo sono svegliato alle 7,45, puntuale come un F24 dell’iva.

Riprendiamo però il discorso da ieri. Prima di andare  mangiare per cena sono arrivato alla fine dell’isola di Pago a Lun, dove si trova una delle più grandi riserve di olivi secolari, sono 800, pare li abbiano piantati gli antichi romani e ancora non hanno problemi con la xilella. La fine dell’isola forma una punta dalla quale ci si affaccia su un mare favoloso, una vista fantastica che ho fatto bene a non perdermi.

Quindi dicevamo, stamattina. Ricaricata la VFR e rimontato in groppa, mi sono recato scavalcando l’isola, a prendere il traghettino per la terra ferma. Per me quasi un’ora sotto al sole, con più di 32 gradi, credevo di scogliermi sull’asfalto, ma il grasso ha impedito la cosa e sono riuscito a passare oltre.

Iniziamo col dire che non avevo alcuna idea di quello che avrei trovato dall’altra parte e la sorpresa è stata migliore delle aspettative. Appena scesi dal “carontino” che porta alla terra ferma ci si trova davanti una strada stretta tutte curve, che è un bell’antipasto per la E65, una statale dal fondo magnifico che si snoda sull’alta scogliera sul mare da una parte e sul costone dall’altra. A parte i panorami mozzafiato chi ama andare in moto non può non apprezzare le curve in appoggio, le esse disegnate da Giotto in persona e il fondo al limite della perfezione.

Arrivato abbastanza presto in vista di Fiume che doveva essere la mia destinazione finale per oggi, ho deciso di andare su un’altra isola, quella di Krk. Questo mucchio di rocce e sabbia sul mare è collegato alla terra ferma da un ponte a doppia campata e per entrare costa 21 Kuna per le moto, meno di 2,5 euro, ma tranquilli, l’uscita dall’isola è gratis.

Come tutte le isole croate, anche questa è tenuta abbastanza bene, se non fosse per una raffineria che è sulla parte nord, ma che non si vede molto dalla strada. C’è una bella strada in questa zona attraversa nel mezzo l’isola e me la sono fatta tutta, senza prima fare una sosta in un caratteristico grill a Malinska. Ho come al solito nutrito la mia tenia, senza ritegno. Misto di carne, verdure grigliate, una birretta, caffè, a meno di 20 euro. Fantastico.

Dicevo poco sopra, Fiume sarebbe dovuta essere la mia meta finale. Ho provato a trovare l’hotel prenotato con booking ma non sono riuscito a trovarlo. Dopo due giri sotto il sole il V4 mi ha ricordato una delle leggi fondamentali del VFR: normalmente in estate un motore si scalda, un V4 di più, quindi se non vuoi far innervosire i cilindri e non rischiare il collasso, accanna e vai in montagna. E così ho fatto.

Da Fiume ho trovato una strada spettacolare che va verso la Slovenia. La mia nuova tappa doveva essere Lubliana, ma alla fine mi sono fermato prima a Skofljica, vinto dalla stanchezza della scaldata di Fiume. La strada di montagna è molto bella con la sola pecca di avere ogni tanto l’asfalto a toppe. Basta farci l’occhio. Nota di servizio, qui la benzina sta a 1,1 euro il litro, devo aggiungere altro?

Ora io e la vecchia ci riposiamo, lei nello stallo fornito dall’hotel Grandvid, io nella stanza e no, non ceno.

Vi metto a grande richiesta l’itinerario di oggi oltre alle foto.

 

 

 

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