Le pagelle di Rio Aprilia

No, non è un errore, ma da oggi in poi, per me la pista argentina si chiama così: Rio Aprilia, altro che Hondo!

Ma vi rendete conto quanto possa essere emozionante per uno come me vedere la RS GP vincere una gara in MotoGP? Sono tra quelli che ha condiviso le difficoltà di Noale, prima come interno nell’avventura della GP con la Cube, poi come “cliente” con le CRT. Comunque Aprilia è stata una parte del mio cammino professionale, quindi, Aleix, bello de casa, quando vuoi hai una carbonara offerta.

Iniziamo con le pagelle:

1.ALEIX ESPARGARO – 10+++ – Il pilota e la sua Aprilia ne avevano più di tutti da prima che partissero le casse da Lombok. A partte le battute, Aleix ha gestito da maestro le (poche) prove e la gara, anche se nel finale, due lunghi su Martin mi hanno fatto stringere le parti basse. Vale il risultato, vale la vittoria, vale il godimento, quindi bravo lui bravo il box, brava Noale.

2.JORGE MARTIN – 9 – Questo è uno di quei piloti destinati a scrivere la storia della MotoGP. E’ forte forte forte. Lo spagnolo è stato l’unico a guidare una Ducati come deve essere fatto, di forza e prepotenza. Non servono altri giri di parole.

3.ALEX RINS – 8,5 – La Suzuki è un animale strano, a volte sembra la moto più equilibrata, altre volte non la capisci. Stessa cosa per i piloti. Stavolta la lotta interna l’ha vinta il 42, che nel finale è sembrato potersi inserire nella lotta per la vittoria. Comunque il pacchetto pilota/moto è tra i più equilibrati.

4.JOAN MIR – 8 – Vale il discorso appena esposto per Rins, aggiungo solo che alla compagine di Hammamatsu l’arrivo della personalità di Livio Suppo sta portando giovamento, tanto che Mir sembra stia tornando quello del 2020, piano piano però.

5.FRANCESCO BAGNAIA – 6 – Il migliore su Ducati, ancora una volta non è un ufficiale. Bagnaia si è presentato in Argentina nervoso e per questo si è anche dovuto fare un giro in Direzione Gara. Serve concentrazione, tanta, perché la grande rimonta fatta fino al quinto posto, non è comunque servita per portare fieno in cascina al campionato. Ricordiamoci che Bagnaia è il destinato di Borgo Panigale per il titolo, ma a guardare l’inizio della stagione non sembra proprio.

6.BRAD BINDER – 6,5 – Il sudafricano si è difeso, facendo il compitino su una pista, potenzialmente, favorevole alla sua KTM. La moto austriaca è indecifrabile in questo momento, brilla dove non dovrebbe e si accontenta dove potrebbe brillare. Binder comunque è ancora una volta il migliore degli arancioni ufficiali.

7.MAVERICK VINALES – 7 – Voto di incoraggiamento. Nei test e nelle prime due gare della stagione Maverick sembrava il cugino stanco del pilota che è. In Argentina sembrava galvanizzato dalle performance del suo compagno di squadra e un pelo più fiducioso del futuro. Comunque ha portato la seconda Aprilia nei primi 10, confermando anche lui la bontà del progetto di Noale, ma manca da parte sua ancora quel picco del campione che dovrebbe essere. Forza.

8.FABIO QUARTARARO – 5 – Qualcuno ha visto il campione del mondo in carica in questo week end? Come se non fosse arrivato, come se fosse andato via con il cargo ritardatario delle casse. Voglio pensare che sia solo un inciampo.

9.MARCO BEZZECCHI -7 – E’ un debuttante e ha fatto una gara da pro. Marco mi è piaciuto tanto, perché quando si è spento il semaforo ha iniziato a fare a botte con quelli veri, le ha prese ma tante ne ha date. Un combattente con una Ducati usata. Vediamo se Bez farà tesoro di questa bella gara ad Austin.

10.ENEA BASTIANINI – 7 – Le casse del suo team sono arrivate solo nella notte di sabato. I suoi meccanici, come quelli della VR46, hanno fatto una vera e propria lotta contro il tempo per metterlo in pista per le libere e le ufficiali, ma tra i piloti coinvolti in questa situazione, Enea forse è stato quello più condizionato e più nervoso. Sporco nella guida come mai, velenoso ma non letale. Può andare meglio.

11.LUCA MARINI – 7- –Il meno pesa per la bella prestazione in qualifica, terzo e in prima fila, contro un risultato in gara che non è in linea con quello che Marini potrebbe fare in gara. Anche lui come Bastianini e Bezzecchi ha avuto la squadra in lotta contro il tempo per il ritardo delle casse, ma qui forse ha contato di più la mancanza di malizia soprattutto nelle fasi iniziali della gara.

12.TAKAAKI NAKAGAMI – 7 – Il giapponese, che ha rischiato di non essere in Argentina per il covid, è stato il migliore tra le Honda in pista, ha fatto meglio di Alex Marquez (15°) e meglio di Pol Espargarò che si è sdraiato anche in gara. Non basta ma è una bella notizia per il Team LCR, per questo va premiato.

13.MIGUEL OLIVEIRA – 5 – Dal portoghese, che reputo uno bravo davvero, mi aspettavo di più. Sono un po’ deluso perché i suoi risultati sono ancora altalenanti, eppure potrebbe lasciare il segno, forse più di Brad Binder.

14.JACK MILLER – 3 – L’australiano è perso, rimandatelo in Pramac. Si aggira sulle piste, non è protagonista, non è incisivo, a tratti è pericoloso. Jack svegliati, riprenditi, perché sono proprio risultati come questi che affondano una stagione che nella testa di Ducati dovrebbe essere trionfale.

15.ALEX MARQUEZ – 4 – Il cognome è importante, la moto pure, i risultati no. Allora o te la meriti quella moto e quel Team, o cambi categoria. Sono lapidario, ma non ce la faccio a vedere tanto ben di dio sprecato.

LOGISTICA DORNA – 4 – Non era mai accaduto prima che le casse (non tutte ma alcune) arrivassero in pista a week end di gara iniziato. Non è una cosa degna di un mondiale al netto delle scuse, dei guasti, dei pezzi di ricambio e dei cargo del Kirghizistan di 35 anni utilizzati per fare la spola tra Lombok e Rio Hondo. Non parlate di sfortuna, che non c’entra nulla. Tra le cause di questo errore madornale c’è un calendario fatto senza mettere in conto la geografia (perché tra l’Indonesia e l’Argentina c’è un pianeta di mezzo e non puoi muovere tutto con poco tempo) e il fatto di utilizzare vettori cargo a basso costo. Ancora una volta per un mondiale serio serve imparare da chi fa meglio. Uno stage presso la logistica della F1 non sarebbe sbagliato farlo. Nel frattempo, le casse dovrebbero essere di nuovo in viaggio per essere – entro 48 ore dalla gara argentina – in pista ad Austin. Finger crossed.

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