Quel momento in cui inizia sul serio

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C’è un momento specifico nella vita di un “addetto ai lavori”, dove le cose iniziano a farsi chiare. La prima gara della stagione rappresenta questo momento, al massimo livello.

Se ci sono stati, i test fanno quasi parte della stagione precedente, si è viaggiato, si è girato, ma non c’è ancora quell’adrenalina tipica dei giorni della prima gara.

Succede che quella timida agitazione che covavi nell’ultimo test, prende forma. Per chi si occupa del box, non deve mancare nulla, per chi si occupa di comunicazione tutto deve funzionare in vista del primo invio dei comunicati (il sito deve essere ok con i loghi, gli adempimenti Dorna con i piloti e moto devono essere seguiti, etc etc ), per chi si occupa di logistica, dopo essersi accertato che tutti siano arrivati sani e salvi a destinazione, inizia il ballo in maschera del ritiro dei pass stagionali e la distribuzione di questi ultimi ai componenti della squadra.

Poi ci sono i piloti. Questi atleti che hanno passato l’inverno in palestra, piscina, montagna, mare, comunque allenandosi, non sembra, ma somatizzano molto l’inizio della stagione. La prima cosa che guardano è loro stessi. Anche se i test sono stati fatti con la nuova squadra e la nuova moto che verrà utilizzata da quel momento per altre 18 gare, non c’è ancora la dimestichezza della propria immagine con i nuovi colori della tuta e della livrea della moto e del casco.

Oltre a guardare i tempi, quindi, tutti i piloti, dopo le prime prove del Qatar, hanno aspettato e passato molto tempo a guardare e riguardare le proprie immagini in azione, che danno un effetto completamente diverso da quelle fatte in studio.

Per chi vive in sala stampa, invece, i primi turni di prova sono il vero primo giorno di scuola. Dopo aver visto tonnellate di carene nere, ora si fa i conti con i colori degli sponsor, con i caschi definitivi dei piloti e questo vi posso garantire è destabilizzante.

Difficile che qualcuno possa dirvi al volo, nelle FP1 della Moto2, il colore della SpeedUp di Simone Corsi, forse a pensarci bene, nemmeno lo stesso pilota romano.

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